Cose buone: il vino Nebbiolo Dronero, frutto delle splendide montagne

Nebbiolo di Dronero

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LANGHE – Quando si parla di vino nella provincia di Cuneo vengono in mente, giustamente, i territori collinari delle Langhe. Si producono alcuni tra i migliori vini del mondo. Ma la provincia “granda” è fatta soprattutto di splendide montagne che culminano con il Re di Pietra, il Monviso. Alle pendici di questi rilievi trovano posto importanti coltivazioni di frutta. Quando la terra comincia a salire verso la base dei monti, ecco spuntare, all’imbocco delle valli, alcuni vigneti che sono sopravvissuti all’abbandono ma anche alla trasformazione in frutteto. Ed è il caso della zona intorno al bel paese di Dronero. All’imbocco della meravigliosa Valle Maira, dove tra pascoli, frutta e mais si possono ancora trovare vecchi vigneti, alcuni ancora a piede franco, di una varietà di uva che ha un nome che può trarre in inganno. Viene chiamata generalmente Nebbiolo di Dronero e la mente vola immediatamente verso il più nobile dei vitigni del Piemonte.

Nebbiolo di Dronero

Nebbolo di Dronero

NEBBIOLO

Ma in realtà non è un vero Nebbiolo ma è una varietà francese che si chiama Chatus. Molto diffusa alla base delle Alpi Cozie. Proprio all’inizio della Valle Maira si trova un’importante concentrazione di questa varietà che è stata sottratta all’abbandono da alcuni viticoltori della zona. In questa valle sono ancora presenti antichi terrazzamenti che dimostrano come la vigna sia stata coltivata fino ad alcuni decenni fa. Ora però la concentrazione è tutta dedicata allo Chatus che viene vinificato in purezza per produrre il vino conosciuto come Nebbiolo di Dronero. Poche vigne, pochi produttori e poche bottiglie fanno del “dronè”. E’ un vino raro che si trova quasi esclusivamente in Valle Maira. Ma più i vini sono rari e più è interessante andarli a scovare. Magari di ritorno da un bellissimo trekking, seduti in una vineria sotto i portici di Dronero.

Nebbiolo di Dronero

Nebbiolo di Dronero

IL DRONE’

Il vitigno Chatus è stato utilizzato spesso in passato per donare colore e robustezza al vino. Naturalmente vinificato in purezza, come in questo caso, le sue particolarità sono esaltate ma degustando una bottiglia di almeno due o tre anni. Si scopriranno altre sensazioni particolari. Conviene lasciare arieggiare il vino nel bicchiere almeno una quindicina di minuti per farlo respirare e per poter godere in pieno dei suoi aromi terziari. Cominciando dal colore si può notare la potenza polifenolica dello Chatus. Rosso rubino intenso con lievi riflessi granata. Al naso è abbastanza intenso in un primo momento ma con il passare dei minuti diventa però complesso con importanti sentori di frutta matura come lamponi, more e prugne. Grazie all’invecchiamento si presentano anche aromi terziari come pepe nero, noce moscata ed una piacevole nota di liquirizia.

Nebbiolo di Dronero

Nebbiolo di Dronero

IL GUSTO

In bocca è secco, abbastanza caldo e abbastanza morbido poiché, essendo un vino di montagna, la freschezza e la sapidità sono importanti. Il tannino è presente ma levigato dal passaggio in botte grande. E’ abbastanza intenso e abbastanza persistente, di corpo e dopo due, tre anni dalla vendemmia è sicuramente maturo anche se qualche anno di affinamento in bottiglia lo renderà ancora più equilibrato. Si abbina molto bene con primi piatti con sughi di carne, secondi importanti o formaggi di media o lunga stagionatura prodotti nelle montagne circostanti come il Nostrale o il Castelmagno. Quando andrete in montagna in Valle Maira fermatevi al ritorno da Mauro vini a degustare il suo Dronè, vedrete che vi stupirà, come vi avranno sicuramente stupito le meravigliose montagne su cui siete stati.

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Di Marcello Striano. Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!