TORINO – Conoscete la storia dei Granatieri di Sardegna? Conferenza per i 110° anni di costituzione della Sezione di Torino.
CONFERENZA SUI GRANATIERI DI SARDEGNA
Si è svolta sabato mattina 23 settembre, nella vetusta cornice del Museo di Artiglieria, Mastio della Cittadella, la conferenza storica a chiusura della mostra con l’annullo filatelico speciale di Poste Italiane per il 110° di fondazione della Sezione di Torino. Un risultato molto prestigioso per questo evento nel capoluogo piemontese, che probabilmente non ha molti eguali nel nostro territorio nazionale. All’approfondimento sul tema “I Granatieri ieri e oggi proiettati al domani” sono intervenuti eloquenti oratori sapientemente orchestrati da un maestro della comunicazione come Michele D’Andrea, storico araldista e scrittore romano. Hanno onorato l’avvenimento con la loro presenza autorità civili e militari. La scaletta del convegno ha previsto i seguenti, preziosi interventi: Tenente Colonnello Gerardo Demo direttore Museo Storico Nazionale di Artiglieria sul Mastio della Cittadella, l’imponente fortezza bastionata sabauda a forma pentagonale progettata nel 1564 da Francesco Paciotto di Urbino per Emanuele Filiberto. Poi il Generale di Corpo d’Armata Michele Corrado anziano della Specialità Granatieri su “La leva, prima e dopo il muro” e “Un santo con le stellette” il Servo di Dio padre Gianfranco Maria Chiti.
LA POSTA IN GUERRA
Quindi Luigi Barone, discendente di Granatieri da entrambi i rami familiari, nonché socio amico della sezione di Roma dell’Angs, collezionista e curatore della Mostra uniformologica con “Il collezionismo, valore, difficoltà“. Poi Fiorenzo Azzoni, Sottotenente in congedo, consigliere sezione Angs di Torino, collezionista postale con “Collezionismo, storia di una passione” e “Posta Grande Guerra, il soldato viveva di pane e posta“. Nei tre anni del conflitto, il corpo della posta militarizzata smistò, dal fronte al Paese e viceversa, oltre quattro miliardi di cartoline e lettere, 170 milioni di raccomandate, 80 milioni di vaglia, 60 milioni di telegrammi. Alla cifra si devono poi aggiungere le missive da fronte a fronte, i pacchi e la corrispondenza amministrativa, un moloch che ingoiò 14 miliardi di plichi classificati. Era un flusso immenso che oscillava fra 1.400.000 e 2.500.000 pezzi giornalieri, con un picco massimo, nell’estate 1917, di 4.700.000 spedizioni classificate. E solo un misero 0,27% della posta lavorata non raggiunse il destinatario.
LE IMMAGINI
Quindi il dottor Pier Andrea Ferro, presidente regionale Angs Piemonte, modellista militare con “Storia di una passione, particolari tecniche, immagini di modellini, Granatieri British perchè?“. Ecco Roberto Terracciano, Sottotenente Granatieri e Comandante di uomini con slide immagini. Quindi Valter Costamagna, figlio e padre di Granatiere, presidente della sezione di Torino Angs promotrice dell’iniziativa con “Storia di una Sezione, immagini eventi“. Così Costamagna nella sua introduzione al catalogo della mostra concentra le sue riflessioni intorno al tema del 110° di costituzione della Sezione Angs di Torino. “Cosa sono centodieci anni in trecentosessantaquattro di storia? Poca cosa, ma in questi centodieci anni la Sezione di Torino dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, fedele al dettame statutario e a quanto scrisse a Torino quel lontano 18 aprile 1659 il fondatore Carlo Emanuele, si è sempre impegnata a conservare e rafforzare i sentimenti di fraternità e di solidarietà e nel mantenere vivo il ricordo delle trisecolari vicende dei Granatieri di Sardegna. Questo mediante l’organizzazione e la partecipazione a cerimonie, commemorazioni, conferenze e pubblicazioni, senza far mancare momenti ludici e conviviali”.
IL SALUTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE
Al termine del convegno si è potuto vivere un momento di convivialità accompagnato da un aperitivo a buffet per brindare ed esultare tutti insieme “A me le guardie w i granatieri!”. Il messaggio inviato al Presidente Costamagna dal Presidente dell’Angs, Generale di Divisione Giovanni Garassino. “Anche se non fisicamente presente in mezzo a Voi lo sono sia come presidente nazionale che come piemontese, avendo conosciuto nell’Adunata nazionale del 1959, tricentenario della fondazione del nostro Corpo, papà Neirotti e molti soci della Sezione di Torino e averli seguiti nel tempo in altri raduni e riunioni. Centodieci anni possono significare tanto o poco se si guarda il calendario o se si riflette sulle persone che a quel tempo si sono iscritte alla nascente associazione nazionale dei granatieri. Uomini che quando sono diventati ventenni hanno indossato l’uniforme da granatiere vivendo in armi la dedizione verso la Patria come li avevano insegnato e dimostrato i loro nonni e genitori. Con questo spirito Chi nel 1° reggimento chi nel 2° reggimento ha tramandato le tradizioni ricevute alle generazioni successive.
Quando nel 1913 nasce in Torino un altro embrione della futura associazione nazionale dei granatieri molti di essi si iscrivono per ricompattarsi nella schiera della fraternità dei Granatieri siano essi in armi o con lo zaino a terra, come diceva il Generale Chini. A loro va il mio pensiero e la mia gratitudine perché solo grazie ad essi e a chi li ha seguiti nel tempo Voi oggi potete essere qui riuniti a festeggiare. La presidenza nazionale Vi ringrazia perché siete una fiamma che non si spegne, ma ne accende altre ancora. Questa storia che vive da trecentosessantaquattro anni in armi e in congedo non deve aver fine, ma perpetuarsi nel tempo con la stessa volontà e forza d’animo di chi ci ha preceduto. Con questi sentimenti auguro al presidente Costamagna ai Soci della Sezione ANGS di Torino lunga e fervida vita associativa e una serena giornata di festa, nella commemorazione dei loro centodieci anni di esistenza. Viva i Granatieri di Sardegna, Viva l’Italia”.
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