Come andrà la Borsa oggi? La corsa all’oro nel 2023

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MILANO – Come andrà la Borsa di oggi?

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LA BORSA SETTIMANALE A CURA DEL CENTRO STUDI OOPS TECH

Per la giornata odierna, Giovedì 29 dicembre 2022, ci aspettiamo una sessione con un trend negativo. I Mercati nella sessione europea potrebbero muoversi in un trading range contrastato, con una maggiore probabilità di tendenza negativa.

  • Lateralità: quando il mercato si muove in territorio positivo e negativo senza una chiara direzione, ovvero quando domanda ed offerta si equiparano.
  • Lateral negativa: il movimento sarà orientato maggiormente in territorio negativo, ovvero avranno prevalenza i venditori.
  • Lateral positiva: il movimento sarà orientato maggiormente in territorio positivo, ovvero avranno prevalenza i compratori.
  • Positiva: il trend fino dall’apertura dei mercati è evidentemente a favore dei compratori.
  • Negativa: il trend fino dall’apertura dei mercati è evidentemente a favore dei venditori.

La corsa all’oro nel 2023

I rialzi dei tassi di interesse ed i timori di una recessione potrebbero far schizzare i prezzi dell’oro a 4.000 dollari l’oncia nel 2023. L’oncia è l’unità di misura dell’ore sui mercati finanziari ed equivale a circa 28 grammi. Un valore niente male. La previsione arriva da Juerg Kiener, amministratore delegato e chief investment officer di Swiss Asia Capital. Il prezzo del metallo prezioso potrebbe raggiungere tra i 2.500 e i 4.000 dollari nel corso del prossimo anno…“È molto probabile che il mercato dell’oro subisca un’impennata” ha detto, aggiungendo che “non si tratterà solo di un 10% o di un 20%, ma di un movimento che raggiungerà davvero nuovi massimi”. I cercatori d’oro moderni si stanno già attrezzando con pale e setacci.

Kiener ha spiegato che molte economie potrebbero subire “un po’ di recessione” nel primo trimestre, il che potrebbe portare molte banche centrali a rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse e renderebbe il metallo giallo immediatamente più interessante. Inoltre, l’oro è l’unico bene che tutte le banche centrali possiedono. Secondo il World Gold Council, le banche centrali hanno acquistato 400 tonnellate di oro nel terzo trimestre, quasi raddoppiando il precedente record di 241 tonnellate nello stesso periodo del 2018. Anche l’inflazione contribuisce all’aumento del valore dell’oro, questo perché il metallo giallo è da sempre un’ottima copertura contro l’inflazione perché, il suo rendimento anno cresce in modo costante e molto spesso in percentuale maggiore rispetto all’inflazione.

Di altra opinione è Kenny Polcari, senior market strategist di Slatestone Wealth. Non crede che i prezzi possano più che raddoppiare il prossimo anno. L’analista ha sostenuto che i prezzi dell’oro vedranno una certa flessione e una resistenza a 1.900 dollari l’oncia, ma i prezzi saranno determinati dalla risposta dell’inflazione ai rialzi dei tassi di interesse a livello globale. I prezzi elevati non sono all’altezza degli acquirenti in Cina. All’inizio del mese, la banca centrale cinese ha annunciato di aver aggiunto circa 1,8 miliardi di dollari di oro alle sue riserve, portando il valore cumulativo a circa 112 miliardi di dollari. L’Asia è stata un grande acquirente e se si considera l’intero commercio, l’oro sta essenzialmente lasciando l’Occidente per andare in Asia, dove è più che noto, risiedere ingenti liquidità.

Da ultimo, qualche consiglio agli investitori. A tal proposito, Nikhil Kamath, cofondatore del più grande broker indiano Zerodha, ha affermato che gli investitori dovrebbero destinare al metallo giallo una quota compresa tra il 10% e il 20% del loro portafoglio, aggiungendo che si tratta di una “strategia rilevante” per il 2023: “L’oro è sempre stato inversamente proporzionale all’inflazione e ha rappresentato una buona copertura contro l’inflazione. […] Se si considera la quantità di oro necessaria per acquistare una casa media negli anni ’70, probabilmente oggi è necessaria una quantità di oro pari o inferiore a quella necessaria negli anni ’70, ’80 o ’90” (Centro Studi OOPS Tech).

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