ALMESE – Al Cinema Teatro Magnetto di Almese sono in programma le proiezioni del film “Cafarnao”. L’indirizzo è via Avigliana, 17 ad Almese. Per informazioni sul Cinema Teatro Magnetto di Almese è a disposizione il numero telefonico 348 2662696 o il sito www.cinalmese35.com.
PROIEZIONI
Venerdì 21 febbraio ore 18,30 e 21,15.
TRAMA CAFARNAO
Cafarnao, il film diretto da Nadine Labaki, racconta la complessa realtà contemporanea. Candidato agli Oscar e ai Golden Globe 2018 per il miglior film straniero e vincitore del Premio della Giuria a Cannes, il film è un’opera struggente ed emozionante. Al centro della vicenda Zain (Zain Alrafeea), un bambino coraggioso che decide di ribellarsi al suo destino, portando in tribunale i suoi stessi genitori.
PANORAMICA SU CAFARNAO
Cafarnao è il terzo lungometraggio diretto dalla famosa regista e attrice libanese Nadine Labaki, che col suo primo film, Caramel, nel 2007 partecipò alla Quinzaine des Réalisateurs del festival di Cannes. Il suo secondo film, E ora dove andiamo?, del 2011, partecipò di nuovo al festival nella sezione Un cértain régard e vinse il premio del pubblico a Toronto e molti altri riconoscimenti in tutto il mondo. Nel 2015 fu invitata a far parte proprio della Giuria di Un certain régard e con Cafarnao, nel 2018, è stata promossa al concorso principale, vincendo il Premio della Giuria e il premio ecumenico oltre a 15 minuti di standing ovation dopo la proiezione ufficiale.
Cafarnao è stato anche candidato al Golden Globe 2019 come miglior film straniero. Si tratta del primo film apertamente drammatico della regista, che fino ad ora aveva affrontato anche temi diversi religiosi e politici, sotto le spoglie della commedia. Il piccolo protagonista, Zain Al-Rafeea, è un profugo siriano, rifugiato in Libano, alla sua prima esperienza di recitazione. Vive adesso in Norvegia coi genitori e ha imparato a leggere e scrivere, cosa che all’epoca delle riprese non sapeva fare. Il film non ha solo aiutato il piccolo Zaid a rifarsi una vita, ma anche altri ragazzi coinvolti nelle riprese, che vivevano in condizioni estreme. Labaki e il produttore Khaled Mouzanar hanno istituito una borsa di studio per offrire loro una possibilità di vita migliore. Nel 2016 il Libano contava quasi un milione di profughi siriani.
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