Chiusa di San Michele: in Consiglio Comunale tra opere sul territorio e il no alla Zona Extra Doganale

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CHIUSA DI SAN MICHELE – Chiusa di San Michele: in Consiglio Comunale tra opere sul territorio e il no alla Zona Extra Doganale.

VIABILITÀ, FIBRA OTTICA E OSTELLO DI CHIUSA DI SAN MICHELE

Il Consiglio Comunale di Chiusa di San Michele, l’ultimo dell’anno, s’è aperto con le comunicazione del sindaco Fabrizio Borgesa. “Sono tre le note a fine anno che danno rilievo all’azione amministrativa – ha detto il primo cittadino –  la prima è la pedonalizzazione laterale della Strada Statale che ha dato razionalità ai posteggi e una linea archittettonica di pulizia grazie ai materiali. La seconda sono i lavori che interessano la posa della fibra internet che ha coinvolto tutto il paese. Così anche Chiusa di San Michele sarà collegata alla rete ad alta velocità a tutto vantaggio delle aziende e delle famiglie. La terza riguarda i fondi europei, già in cassa in Regione Piemonte, che il comune, tramite l’Unione dei Comuni, avrà a disposizione. Inoltre comunico che i lavori presso il nuovo Ostello sono terminati e che gli uffici stanno preparando il bando si assegnazione”. L’assessore al bilancio, Alberto Borello, ha poi illustrato il documento sull’avanzo di amministrazione tra nuove entrate e spese. Si è poi passati alle interrogazioni dell’opposizione. Il tema è stato la  proposta del Comitato pubblico per la Zona Franca Extradoganale Valle di Susa. Borgesa si è detto disponibile al dialogo ma contrario alla proposta. “Come amministrazione siamo contro l’idea che la Valsusa diventi zona franca dalle tasse, è un’idea suggestiva e sicuramente popolare ma eticamente, politicamente e normativamente sbagliata”. Il sindaco ha poi spiegato nel dettaglio, tramite un documento, le sue idee.

SULLA ZONA FRANCA

Dall’opposizione Riccardo Cantore, che ha presentato con il gruppo un’interrogazione, ha spiegato perché è giusta l’azione del Comitato. “L’economia della Valle di Susa verte in una condizione precaria a causa della deindustrializzazione che ha prodotto effetti molto duri che ha per altro come conseguenza uno spopolamento della Valle, creando anche effetti negativi sulle attività commerciali. La Regione Piemonte ha riconosciuto come area depressa la Valle di Susa ed approvato un ordine del giorno in merito all’istituzione di una zona franca in valle di Susa che impegnava la Giunta regionale e gli Assessori competenti a sensibilizzare il Governo nazionale, affinché valuti l’istituzione di una zona franca nelle aree territoriali della Valle di Susa“. Ha spiegato Cantore. “Credo che i cittadini, e sono centinaia, che hanno aderito al comitato portino una soluzione praticabile e senza suggestioni che davvero avrebbe un peso per il rilancio di tutta la Valle. È sbagliato – ha concluso il consigliere – che il Comune di Chiusa a differenza di altri non appoggi questa idea”. Il confronto è poi proseguito su un incontro avvenuto a Bussoleno tra il Comitato e la giunta dell’ente dell’Unione Montana Valle di Susa.

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