CHIOMONTE – Continua il viaggio itinerante organizzato da Chambra D’Oc in Valsusa per diffondere la lingua occitana attraverso la presentazione del lavoro di traduzione di Giovanna Jayme di novelle tratte dal Decamerone di Giovanni Boccaccio.
Sabato 10 novembre alle ore 21 alla Chiesa di Santa Caterina ci sarà la presentazione del lavoro di traduzione in occitano e proiezione della novella di Boccaccio: Rinaldo d’Asti e il suo viaggio a Bologna. Il progetto ” Corso di lingua occitana in 7 incontri itineranti in Valle Susa” è promosso dalla Città Metropolitana di Torino e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del programma degli interventi previsti dalla Lette 482/99 “Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche, coordinato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte. E’ rivolto al personale della Pubblica Amministrazione e aperto agli operatori culturali e alla cittadinanza ed è gratuito.
A CHIOMONTE
Ancor prima del 700 una frana distrusse il villaggio inducendo la popolazione superstite a trasferirsi sul versante opposto in prossimità della nuova strada delle Alpi sul lato destro orografico della Dora, dove esisteva già un gruppo di abitazioni chiamato “le grange”. Certamente, anche Chiomonte, come tutti i paesi della Valle di Susa, subì l’incursione dei Saraceni. Nel 1223, dopo la morte del Conte di Savoia, Tommaso I, Chiomonte e tutta l’Alta Valle passarono sotto il dominio del Delfinato e vi rimase per circa cinque secoli, e cioè fino al 1713 (Trattato di Utrecht), per poi ritornare a far parte del dominio del Re di Sardegna. Durante questo turbinoso periodo, Chiomonte posto proprio al confine tra gli stati del Delfinato e quelli del Piemonte fu costretto a difendersi continuamente dalle scorrerie e dai saccheggi delle truppe delle più svariate nazionalità europee, dalle guerre di religione contro i Valdesi e dalle angherie e pretese dei suoi Signori Feudali.
LE SETTE FONTANE
Il paese delle 7 Fontane. Risalgono di norma al XVI secolo, le date si ricavano dai millesimi quasi sempre scolpiti sulle loro fiancate. Delle sette fontane che un tempo costituivano il vanto di Chiomonte ed ornavano il “chemin royal” del paese, oggi vi è rimasto ben poca cosa: due fontane sulla via principale ed una terza poco discosta dalla Chiesa. Due delle fontane cinquecentesche, collocate anch’esse sulla via principale furono asportate; solo successivamente con i lastroni di queste due fontane si ricostruì un’unica fontana localizzata sulla strada che porta alla stazione ferroviaria.
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