Chiomonte, a teatro con gli studenti per la Giorno della Memoria

Chiomonte teatro

CHIOMONTE – La prestigiosa compagnia di “Torino spettacoli” è sbarcata al Teatro Chiomonte con lo spettacolo “Terza liceo 1939 a teatro”. Tratto dall’omonimo libro di Marcella Olschki, realizzato da Germana Erba e Irene Mesturino per la regia di Luciano Caratto. Lo spettacolo è stato messo in scena dai giovani talenti del Liceo “Germana Erba”. Il 27 gennaio, una giornata molto importante dedicata alla Memoria dell’Olocausto. Spettatori d’eccezione sono stati 200 studenti del liceo “Norberto Rosa” di Susa e Bussoleno che hanno affollato il teatro parrocchiale “Ca’ Nostra” grazie a questa iniziativa organizzata dal gruppo volontari del teatro.

L’OPERA

Un cast di giovani interpreti ha permesso agli alunni di entrare in contatto con una pagina di storia italiana, vissuta in prima persona. “Terza Liceo 1939” di Marcella Olschki, narratrice e giornalista, collaboratrice del «Mondo», «La Città» e del «Giornale di Brescia». Gli anni del liceo per alcuni ragazzi sono anche stati gli anni del fascismo. Una proposta culturale interessante sia per i contenuti storici che per la bellezza del romanzo. E’ insieme “opera d’arte e documento”. Ecco quindi l’incontro con la storia, attraverso la divulgazione teatrale del romanzo: riaffiorano i ricordi di una studentessa ai tempi del regime tra propaganda, leggi razziali e privazioni della libertà personale.

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

E per celebrare al meglio la Giornata della Memoria, dopo lo spettacolo teatrale, Alberto e Luca Borgatta hanno magistralmente raccontato con “Opera prima” la storia di “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Un libro, una storia potente vissuta in prima persona e raccontata con quella efficace lucidità comunicativa che solo un grande autore conosce. Giovani che hanno raccontato ai giovani. Per sapere cosa voleva dire essere di origine israelita e andare a scuola nel 1939. Per conoscere cosa è successo dopo la liberazione dai campi di sterminio, con un testo come quello di Primo Levi che, all’inizio, ha faticato a vedere la luce e a farsi strada nelle coscienze dei più. Scrivere e mettere nero su bianco ricordi così dolorosi è come crescere una pianta, sosteneva Primo Levi. Ci va tempo, impegno, per dare voce a un “silenzio gremito di memoria”.

Chiomonte teatro

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