Chianocco: la ferrata e l’Orrido restano chiusi

CHIANOCCO – La ferrata e l’Orrido di Chianocco restano chiusi. A informare è l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie. La Ferrata è stata realizzata nel 2004 dall’Ente Parco. Nel marzo 2020, la guida alpina incaricata dei periodici controlli delle pareti dell’Orrido di Chianocco, ha segnalato movimenti anomali dei blocchi monitorati situati all’ingresso della gola dell’Orrido. Considerata la grandezza dei massi e la loro ubicazione, con determinazione dirigenziale n. 58 dell’11 marzo 2020 si è ritenuto opportuno prevedere a titolo precauzionale la chiusura della Ferrata. Nella stessa data il comune di Chianocco con ordinanza sindacale n. 3 chiudeva il sentiero di accesso alla Ferrata. Dopo i vari sopralluoghi a cura di tecnici e geologi, sono in corso le opportune valutazioni per garantire la completa rimozione della situazione di pericolo.

I CANYON DELLA VALSUSA

Il 6 dicembre 2020 la Sacra di San Michele e i Canyon della Valle di Susa sono stati protagonisti della puntata di Kilimangiaro su Rai3. Accompagnati dal “Cacciatore di paesaggi” Fabio Toncelli, è stato possibile visitare virtualmente le due riserve gestite dall’Ente Parchi Alpi Cozie. In particolare l’orrido di Foresto e l’Orrido di Chianocco nelle oasi xerotermiche della Valle di Susa. Per chi se lo fosse perso ecco il link per visionare il programma.

LA RISERVA DELL’ORRIDO DI CHIANOCCO

La riserva dell’Orrido di Chianocco è stata istituita con Legge regionale n. 34 del 2 maggio 1980. Ha il compito di conservazione e tutela delle particolarità geologiche e botaniche dell’area. Si estende per 49 ettari nel territorio del comune di Chianocco. Comprende l’omonimo orrido, una profonda incisione larga una decina di metri e profonda circa 50. Scavata dal torrente Prebèc nelle rocce carbonatiche di età triassica (circa 200 milioni di anni fa). Rappresentano il prodotto di metamorfosi di antiche rocce sedimentarie, depositatesi ad opera di alghe ed altri organismi marini. Il substrato, unitamente all’esposizione a sud e il clima, è caratterizzato da temperature estive piuttosto alte. Inoltre scarse nevicate e limitata piovosità. La presenza di vento generalmente da ovest e rapido passaggio di perturbazioni garantiscono la sopravvivenza di diverse piante considerate tipiche del clima mediterraneo. Rare in Piemonte e sui rilievi prealpini.

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