SUSA – Domenica 28 marzo torna l’ora legale e le lancette si spostano avanti di un’ora. Cambia lāora. Con lāarrivo dellāultima domenica di marzo torna anche lāappuntamento con le lancette dellāorologio. Come accade ormai dal 1916, infatti questo ĆØ il periodo dellāanno in cui siamo chiamati a spostare lāorologio avanti di unāora sul fuso dellāora solare. Lāora legale quest’anno durerĆ dal 28 marzo fino al 31 ottobre. Domenica notte, alle ore 2, nella maggior parte dei paesi europei gli orologi verranno spostati alle ore 3. Nella notte dunque faremo una sorta di viaggio avanti nel tempo, spostando le lancette dellāorologio dalle 2 alle 3.
L’ITALIA HA DETTO NO
LāItalia ha detto no allāabolizione dellāora legale. Questo significa che manterremo il cambio orario due volte lāanno, a fine ottobre e a fine marzo. Il governo italiano infatti ha depositato a Bruxelles una richiesta formale di mantenimento della situazione attuale. Nel 2018 il Parlamento Europeo si era espresso a favore della fine del passaggio dallāora solare a quella legale e viceversa. Ć seguita una consultazione pubblica nel 2018, nella quale i cittadini degli Stati membri avevano votato a grande maggioranza per lāabolizione del cambio dāora. A marzo 2019 il Parlamento Europeo ha approvato una legge che lascia nelle mani dei singoli stati membri la decisione se adottare lāora legale tutto lāanno. I singoli paesi poi sono stati invitati a decidere entro aprile 2021, se mantenere o meno ora solare e legale. E l’Italia ha detto no.
PERCHĆ L’ITALIA HA DETTO NO
I motivi per cui il nostro Paese ha deciso di non abolire il cambio d’ora e di non appoggiare lāabolizione del cambio orario sono i seguenti. In primo luogo si ĆØ evidenziata la mancanza di una visione chiara su vantaggi e svantaggi del cambio orario. Non ci sarebbero infatti prove scientifiche che i due cambi di fuso orario portino danni allāequilibrio psicofisico. Per cui si preferisce lasciare la situazione invariata. La seconda motivazione ĆØ di carattere economico. Lāora legale permette infatti un bel risparmio di energia elettrica, pari a 100 milioni di euro lāanno. La terza ragione ĆØ che lāItalia teme che il cambio dell’ora possa creare confusione e squilibri nel funzionamento del mercato europeo a causa di differenti fusi orari. Al momento si suppone che i Paesi meridionali terranno lāora legale, mentre quelli settentrionali quella solare. Ora si attendono le decisioni di tutti gli stati.
UN PO’ DI STORIA
In Italia l’ora legale nacque come misura di guerra nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Dal 1940 al 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della seconda guerra mondiale. La creazione della Repubblica Sociale comportĆ² per due anni la sfasatura dell’applicazione dell’ora legale fra il nord e il sud del paese. L’ora legale venne adottata definitivamente nel 1965. L’ora legale, applicata per la prima volta nel 1966, durava quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre. Tale durata venne estesa a sei mesi nel 1980, anticipando l’inizio alla prima domenica di aprile. Poi dal 1981 all’ultima domenica di marzo. Un ulteriore prolungamento di un mese ĆØ stato introdotto nel 1996, insieme con il resto dell’Europa quando la fine fu spostata all’ultima domenica di ottobre. Nel 2010 l’Italia, recependo una direttiva del Parlamento europeo, fissĆ² l’inizio dell’ora legale alle ore 2 del mattino dell’ultima domenica di marzo e il termine alle 3 del mattino dell’ultima domenica di ottobre. Pratica comunque giĆ svolta in Italia fin dal 1996.
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