Bardonecchia: “La Storia ritrovata”, quando si combatteva sulle montagne

BARDONECCHIA – Paolo Ravedati e i suoi figli, Alessandro e Federico, presentano lunedì 27 dicembre alle ore 17.30 al Palazzo delle Feste di BardonecchiaLa Storia ritrovata”, il libro pubblicato a metà mese da Susalibri di Sant’Ambrogio di Torino e che prossimamente, suddiviso in due parti, verrà proposto anche ai lettori de La Stampa. La fatica editoriale, con prefazione a cura dello storico Alberto Turinetti di Priero, è il frutto dei ritrovamenti effettuati sulle montagne e delle memorie raccolte in anni di ricerche che offrono cenni storici e su come vissero i soldati tedeschi ed italiani che fronteggiarono i francesi nell’inverno 1944-1945 e sull’occupazione tedesca iniziata il 10 novembre 1943. Un avvincente viaggio che analizza gli ultimi due anni della Seconda Guerra Mondiale suddiviso in due parti: una che raccoglie i reperti e i documenti degli schieramenti dell’arco di confine a sud della Conca di Bardonecchia e la seconda parte dedicata agli oggetti, le testimonianze e le documentazioni dei reparti che si trovavano nel settore a nord della Conca di Bardonecchia.

I RAVEDATI PRESENTANO IL LORO LIBRO: LA STORIA RITROVATA

Particolare attenzione viene riservata agli alpini del battaglione Edolo della Repubblica Sociale Italiana (RSI), alle truppe degli Gebirgsjäger della 5° Divisione Die Gams, le truppe da montagna di Germania e Austria, alle truppe francesi del Forze Francesi Interne (FFI) e dei loro rapporti con le varie formazioni partigiane operanti in Valsusa, con particolare riferimento a quelle attive nella Conca. La ricostruzione storica è corredata da più di trecento foto, molte delle quali inedite, da diversi documenti, in parte finora sconosciuti e da testimonianze esclusive rilasciate agli autori. “Partendo dal ritrovamento di oggetti di servizio utilizzati da soldati, come una gavetta, o dagli effetti personali, quali lettere, pipe, porta tabacco, io e i miei figli – dice Paolo Ravedati, ingegnere torinese – siamo risaliti ai loro possessori, definendo a quale reparto appartenevano e dove operavano, e da qui, in alcuni casi, siamo addirittura riusciti a rintracciare i possessori degli oggetti ritrovati e a raccoglierne le testimonianze”.

IL SOLDATO

Singolari le storie di un arzillo soldato bergamasco e di Augusta Gleise, maestra di Rochemolles, che mantenne i collegamenti tra i partigiani e le truppe francesi. Un processo induttivo su 8-9 mesi di storia piemontese che è molto piaciuto a Chiara Rossetti, la prima cittadina di Bardonecchia, che ringrazio per averci offerto l’opportunità di illustrarlo al pubblico di Bardonecchia”.

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