Avigliana, in vendita la fu Casa Littoria di Benito Mussolini

AVIGLIANA- “Ah quando c’era lui!“, con lui s’intende Benito Mussolini capo del Governo e duce del fascismo.  Nella generazione passata, quando la storia era a tratti ancora attualità da raccontare, gli immobili che furono costruiti durante il ventennio della dittatura avevano intorno al loro un’alone di romanticismo, legato alla gioventù, ed un mondo che oggi è davvero scomparso. Di quell’epoca, attivissima era la costruzione di strade, ponti, case, palazzi, strutture scolastiche e sportive; rimane oggi molto in tutta la Valsusa. In verità ad Avigliana non si costruì tanto come in altre città, la Nobel era l’interesse principale, ma una palazzina è lì da allora e con alterne fortune ha accompagnato la vita di diverse generazioni di aviglianesi: la Casa Littoria. Costruita lungo la via che porta dal centro storico medioevale alla stazione ferroviaria, la palazzina, che ora lambisce la piazza centrale, si trovava tra i prati. L’architettura è semplice ma non richiama a quella in voga, allora si chiamava “razionale”, e senza affrontare le linee del cemento armato fu costruita usando il mattone rosso, in onore alla città.

Dopo vari passaggi di proprietà, sempre all’interno della funzione pubblica, da alcuni anni l’immobile è nelle proprietà di un fondo fiduciario che l’ha acquisto dal comune che lo vendette per fare cassa, da un parte, e non avere spese di manutenzione dall’altra. Oggi chi volesse acquisire la casa dovrà staccare un assegno intorno ai 300 mila Euro con la ristrutturazione completa da mettere in preventivo.

La storia della Casa del Fascio di Avigliana

Avigliana fu una delle prime città in Valle a dotarsi della Casa Littoria, istituzione nata per consolidare e propagandare il movimento mussoliniano, dopo la sua costituzione in partito politico. Negli anni Trenta  il podestà, i sindaci elettivi erano stati aboliti nel 1926, decise di costruire un’edificio nella via che collegava l’antico centro storico alla stazione ferroviaria. In breve tempo il palazzo diventa la vera e propria centrale operativa del fascismo aviglianese. Poi nel 1943, con l’inizio dei primi bombardamenti anglo-americani su Torino, divenne una casa per gli sfollati. Nel dopo guerra, è storia più recente, servì come caserma della Guardia di Finanza.

Avigliana, la Casa del Fascio