ALPIGNANO – Alpignano ha organizzato appuntamenti per il Giorno del Ricordo del massacro delle Foibe. Da martedì 11 febbraio presso la Biblioteca ci sarà la mostra: L’esodo istriano e i campi profughi. L’evento è organizzato con L’Unione degli Istriani- Libera provincia dell’Istria in esilio. Per le scuole la visita si può prenotare per telefono. Poi martedì 18 febbraio, sempre in biblioteca, la visione del docu-film dal titolo “Il sorriso della Patria“. Il sorriso della Patria è un film-documentario per le scuole prodotto dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza di Torino. Con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Il documentario è costituito da spezzoni di diciotto fra cinegiornali e filmati vari dell’Istituto Luce. Descrivono l’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre inserito nel suo contesto storico, che comprese i massacri delle foibe.
IL PRESIDENTE MATTARELLA
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul Giorno del Ricordo. “Una pagina tragica della nostra storia recente. Per molti anni ignorata, rimossa o addirittura negata. Le terribili sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi. Queste terre, con i loro abitanti, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, conobbero la triste e dura sorte di passare, senza interruzioni, dalla dittatura del nazifascismo a quella del comunismo. Quest’ultima scatenò, in quelle regioni di confine, una persecuzione contro gli italiani. Mascherata talvolta da rappresaglia per le angherie fasciste, ma che si risolse in vera e propria pulizia etnica. Colpì in modo feroce e generalizzato una popolazione inerme e incolpevole. La persecuzione, gli eccidi efferati di massa fanno parte a pieno titolo della storia del nostro Paese e dell’Europa.
Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono, per superficialità o per calcolo, il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi che conobbero nella loro Madrepatria, accanto a grandi solidarietà, anche comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di odiosa ostilità. Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Ma oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi“.
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