A Sangano con il FAI Valsangone un’interessante serata sull’acquedotto e sul castello

SANGANO – Un grande pubblico ieri sera all’Agorà di Sangano per addentrarsi nelle sue meraviglie segrete. L’Acquedotto e il Castello di Sangano costituiscono in Valsangone, un eccellenza storica e ambientale. Un plauso alle amministrazioni comunali che attraverso la loro sensibilità hanno favorevolmente accolto il messaggio che il Gruppo FAI Valsangone, coordinato da Flavio Polledro, si è prefissato.

UNA SERATA CULTURALE

Portare la Valsangone nel circuito nazionale delle bellezze promosse e sostenute dal FAI è per noi una priorità. Il miglior incoraggiamento al nostro lavoro è constatare che la cultura in valle è molto seguita e apprezzata, basti pensare ai 1800 visitatori che lo scorso ottobre in occasione delle Giornate FAI d’Autunno hanno potuto ammirare L’Acquedotto di Sangano e gli 826 visitatori che hanno visitato Reano in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2019 con Il Bronzino ritrovato: sette opere cinquecentesche  del Manierismo italiano” – spiega Polledro. Durante la serata culturale di ieri sera all’Agorà, il professor Mauro Minola e la professora Alessandra Barella hanno esposto ai presenti la storia dell’Acquedotto partendo dalla magnificenza dell’opera ingegneristica ottocentesca dell’Acquedotto voluto da Carlo Felice di Savoia Re di Sardegna e ultimato dopo la sua morte dalla sua console, la Regina Maria Cristina di Borbone – Napoli.