A Mocchie sopra Condove inaugurato il restauro della lapide ai caduti delle guerre

Condove Mocchie

CONDOVE – I ragazzi delle trincee delle guerre della montagna di Condove, e della Sicilia si sono idealmente incontrati a Mocchie per una lapide. Oggi, in occasione della festa di San Saturnino di Mocchie, si è svolta in chiesa, causa maltempo, anche la cerimonia d’inaugurazione dei lavori della lapide ai caduti. La stele che si trova sull’ex palazzo municipale, ora museo, è stata sistemata grazie all’intervento economico dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, dell’amministrazione e della famiglia Rizzo. Un restauro all’interno del progetto “Viviamo due volte, la seconda nella memoria” che ha già visto il rifacimento della lapide sul palazzo comunale e del monumento a Frassiere.

Condove Mocchie

LA CELEBRAZIONE

La messa è stata celebrata da don Alfonso Vindrola e monsignor Claudio Iovine. Il primo ha ricordato la sua partecipazione ai momenti religiosi nelle frazioni e il suo amore per la montagna condovese e i suoi abitanti. La messa, per un lungo tratto, si è svolta a lume di candela mancando la corrente in tutta la frazione per un guasto causato dal cattivo tempo. Hanno partecipato le associazioni d’armi e civili di Condove e la celebrazione è stata animata dalla Cantoria di San Saturnino.

Condove Mocchie

Terminata la funzione il presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Emiliano Leccese ha ringraziato i presenti e presentato il lavori in piazza. E’ poi stato letto il lungo elenco dei caduti. Un lento rincorrersi di nomi che hanno dato la dimensione dell’enorme sacrificio di milioni di ragazzi morti sul Carso. Quindi sull’Ortigara, sull’Adamello: per ferite, per le bombe o nel gas. Un filo della storia locale, quella di Condove. Cent’anni dalla fine della Grande Guerra che oggi si è riannodata alla comunità grazie a questa inaugurazione.

PER IL MAGGIORE GAETANO RIZZO

La celebrazione ha avuto come madrina al dottoressa novantaseienne Carmela Rizzo, figlia dell’ufficiale al quale è stata dedicata la giornata. I familiari arrivati appositamente dalla Sicilia hanno delineato un ricordo del maggiore Gaetano Rizzo. Prima l’onorevole Daniela Ruffino, poi il sindaco Jacopo Suppo, hanno sottolineato questa comunione d’intenti, di spirito patriottico e di senso dello Stato che unisce il Piemonte alla Sicilia. La Ruffino ha poi indicato il progetto sul restauro come un esempio da portare in Regione Piemonte affinchè diventi idea per altri comuni.  Fuori in piazza alcuni sono passati sotto la lapide, per dare uno sguardo ai caduti, ragazzi strappati dalla montagna per morire al fronte. Come quelli siciliani via dal mare. Una sorte comune oggi ricordata e riportata in vita perchè non scompaia.

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