A Condove il 5 aprile la commemorazione dei Martiri del Gravio

CONDOVE – A Condove il 5 aprile la commemorazione dei Martiri del Gravio.

A CONDOVE I MARTIRI DEL GRAVIO

Era il 7 aprile del 1945 quando nelle immediate vicinanze del greto del Gravio risuonarono otto colpi di fucile. A ciascuno, corrispondeva la vita di un civile, fucilato per rappresaglia dal regime nazifascista. Già poco dopo la liberazione, il 1° maggio dello stesso anno, si cominciarono a commemorare quei caduti, dando inizio a un appuntamento che ogni anno si rinnova. Venerdì 5 aprile ci si ritroverà in Piazza Martiri alle 9.30, per poi recarsi in corteo al monumento dei caduti, dove a partire dalle 10, dopo un breve rito religioso officiato da Mons. Claudio Iovine, interverranno gli studenti dell’ICS Condove e il sindaco Emanuela Sarti. Concluderà la manifestazione l’orazione ufficiale del professor Silvio Bertotto, storico e presidente dell’ANPI sez. Settimo Torinese. Dalle 11 alle 13 sarà poi aperta, presso il Museo Valsusino della Resistenza in Via Torino, la mostra “Vento del Sud: Partigiani meridionali nella Resistenza in Piemonte”.

LA STORIA

L’occupazione tedesca di Condove inizia il 31 ottobre del 1944. I soldati tedeschi arrivano alle Officine Moncenisio e due mitragliatrici vengono sistemate all’ingresso e tutti i giorni controllano il lavoro in Municipio e in fabbrica. Comincia il coprifuoco in vigore dalle 19 alle 6 del mattino. Il 9 dicembre il primo reparto di tedeschi lascia la città, ne arriva un secondo con il comando a Sant’Antonino. Atti di guerra e rappresaglie. Il 13 dicembre un soldato tedesco nel bar in piazza viene ucciso. I tedeschi da quel giorno detengono cinque ostaggi che in caso si ulteriori azioni dei partigiani verranno giustiziati. Questi sono sostituiti tutti i giorni. L’occupazione del 1945. Nel mesi di marzo a Condove sono censiti 200 alpini tedeschi con 25 automezzi, tre cannoni, dieci mitragliere e tre cannoncini antiaereo con diverse scorte di munizioni. Il 28 marzo del 1945 due soldati tedeschi vengono presi dai partigiani. Il comando tedesco minaccia di fucilare quattro ostaggi se i soldati non saranno liberati entro il 30. Non ci sarà la liberazione ma l’allerta dei tedeschi e il rancore è alto. Il 1° aprile i partigiani dalla collina sparano sui soldati tedeschi dietro la piazza. Poi il 7 aprile un soldato tedesco viene ucciso a San Valeriano. Otto civili in mano ai nazisti vengono condotti sul greto del torrente Gravio. Uno alla volta vengono uccisi. Sono Giovanni Alotto 21 anni, Angelo Cinato 34 anni, Luigi Croce 27 anni, Italo Grabello 33 anni. Poi Vincenzo Giuglard 42 anni, Ercole Pautasso 37 anni e Francesco Pautasso di 21 anni. Infine Ivo Carri di 33 anni. Il monumento fu costruito qualche anno più tardi.

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