BARDONECCHIA – I festeggiamenti in onore di Sant’Ippolito, patrono di Bardonecchia organizzati dal comune in collaborazione con la Pro Loco, iniziati domenica 12, si concludono con il falò sabato 25 agosto alle ore 21 alla Tur d’Amun.
I GOFFRE
A Bardonecchia in programma il Gran falò alla Tur sotto le stelle, tanta musica e la distribuzione di goffre, cialde cotta in un’apposita piastra in ghisa a “nido d’ape” che le rende croccanti all’esterno e molto soffici all’interno, farcite con marmellate, miele, lardo, pancetta e formaggi a pasta molle. L’accesso al parco, raggiungibile a piedi o in auto utilizzando due strade asfaltate, non ha limiti d’orario, mentre La Tur è visitabile tutte le domeniche di agosto dalle ore 15.30-18.00.
LA TUR, LA STORIA
La Tur d’Amun si trova sulle estreme pendici della dorsale che scende dal vallone della Rho nel punto dove si congiunge con il vallone del Frejus. La data di fondazione non è nota ma si presume risalga al XIII-XIV secolo. Il nucleo più antico è la torre quadrata centrale. Queste è dotata di pareti spesse alla base oltre due metri.
Quasi subito essa fu inclusa all’interno di una cortina quadrangolare. Il complesso era rappresentativo della signoria locale dei De Bardonisca. Più avanti si unirono i Delfini di Francia che acquistarono il castello del Bramafam e parte del feudo di Bardonecchia. I De Bardonisca erano una famiglia di tradizioni militari molto radicata nella propria terra di origine. In una successiva fase edilizia il muro di cinta venne in parte sostituito. E’ modificata la costruzione di un grande ambiente rettangolare comunicante con una torre angolare cilindrica con piccola corte. Due descrizioni del 1339 ci parlano di un castello organizzato intorno a tre torrioni, con sale, camere, cantine, cucine, stalle e altri edifici di servizio.