Il Castello Cays di Caselette: l’antica rocca che è stata rifugio della famiglia reale

Castello Cays Caselette

CASELETTE – Il Castello Cays di Caselette è un’antica rocca che è stata rifugio della famiglia reale. Situato ai piedi del monte Musinè, tra la Dora Riparia e il torrente Casternone, con la sua imponenza domina l’ingresso della Valsusa. All’inizio dell’anno mille sul posto sorgeva una casa fortificata. Era la residenza dei “de Caselette”, i quali amministravano le terre circostanti e riscuotevano il pedaggio per i commerci tra la Valsusa e il Canavese. L’edificio era composto da una torre, una parte abitativa ed un rustico adibito a magazzino. Nel tempo si alternano varie famiglie nobiliari. Tra questi i Canali di Cumiana, che abitano il castello da metà ‘300 fino a inizio ‘600. Nel 1640 il feudo passa alla famiglia Cauda. Risale a questo periodo la Cappella Gentilizia, dove officerà Don Bosco. La sua cupola è costruita sul modello della Cappella della Sacra Sindone.

I CONTI CAYS

Alla fine del XVIII secolo si estingue la linea maschile dei Cauda. Il Castello di Caselette passa in eredità ai conti Cays. I nuovi proprietari ricoprono anche ruoli amministrativi comunali. Il conte Luigi diventa sindaco. Il figlio Carlo ricopre la medesima carica per due mandati. È attivo promotore di opere pubbliche e varie iniziative per lo sviluppo del paese.

LA FAMIGLIA REALE E DON BOSCO

Nel 1854 il castello accoglie la regina madre Maria Teresa e la regina Maria Adelaide con i figli. Si rifugiano qui per scampare all’epidemia di colera. Sempre disponibili, incontrano gli abitanti e donano molto denaro ai poveri. Carlo fa progettare il parco dal tedesco Xavier Kürten, uno dei più famosi architetti paesaggisti dell’Ottocento. Il conte ospita anche Don Bosco e, sull’esempio del Santo, in tarda età prende i voti e diventa salesiano. In sua memoria nella Sala Municipale vengono eretti un busto marmoreo ed una lapide. Le tracce della nobile famiglia le troviamo al primo piano con la grande Cappella. Al piano superiore con la Sala degli Scudi, il belvedere con finestre ad archi acuti e la camera dove soggiornò Don Bosco.

I SALESIANI

L’ultimo dei Cays, Carlo Vittorio, vi abita fino alle nozze nel 1890. La sua vedova Giulia Celesia dona il Castello di Caselette alla Congregazione salesiana nel 1943. I salesiani accolgono nel castello gli orfani di guerra, che qui possono studiare grazie alla ricca biblioteca comitale. Dal 1966 l’edificio ospita per soggiorni gruppi parrocchiali e scolaresche. A fine 2007 la Società Salesiana decide di alienare il castello. Acquistato da un privato viene chiuso in modo definitivo. Ora è ammirabile dall’esterno. L’attuale proprietario, il dottor Fabio Sandrini, vorrebbe ristrutturarlo e trasformarlo in una casa per persone anziane. La struttura verrà riaperta alla comunità per diverse iniziative.

Testo e foto di Andrea Carnino