I Bersaglieri di Giaveno ricordano il sacrificio dell’eroe Ettore Colombino morto in battaglia nella Grande Guerra

GIAVENO – Bersaglieri di Giaveno. Quando Alessandro La Marmora, nel 1836, propose l’istituzione dei Bersaglieri l’unità d’Italia era ancora da fare. Di quel corpo, uno dei più autorevoli  e prestigiosi del nostro Paese. Giaveno ha un profondo radicamento che con tenacia rende vivo nell’associazione Bersaglieri della Sezione Giaveno Val Sangone intitolato al colonnello Luigi Rabajoli. A Revine Lago, in provincia di Vicenza lo scorso aprile è stato commemorato il fatto d’arma di Col de la Spiana sostenuto il 30 ottobre 1918 dall’XI Battaglione Bersaglieri Ciclisti. Una battaglia lontana da Giaveno e lontana nel tempo, avvenuta negli ultimi di giorni della Grande Guerra. A portare questa vicenda storica nell’attualità il comune di Revine Lago. L’Associazione Bersaglieri locale con altre rappresentanze che hanno invitato Amministrazione e Bersaglieri a prendere parte alla manifestazione. Ha visto lo scoprimento di una targa commemorativa in ricordo del combattimento e dei caduti. Tra questi perse la vita eroicamente un giavenese il Capitano Ettore Colombino.

UN LIBRO

L’ufficiale è ricordato anche da un libro “La battaglia di Revine Lago e la conquista del Passo di San Boldo 30-31 ottobre 1918”. Di Franco de Biasi presentato nella ricorrenza e al quale un piccolo contributo informativo è stato dato da Giaveno con l’inoltro delle fotografie del bersagliere. La sezione di Giaveno Val Sangone Luigi Rabajoli invitata alla manifestazione ma nell’impossibilità di parteciparvi ha inoltrato al presidente dei bersaglieri Antonino Antoniazzi. “La figura del Bersagliere Colombino, Medaglia d’Argento al Valor Militare. Alla memoria, deve essere riscoperta per la sua personale storia e come parte di un tutto storico più ampio ed articolato, da cui è nata la nostra Italia, una vicenda dura e sofferta, di grande sacrificio che ci può aiutare a costruire un oggi di rinnovata dedizione spesa per mantenere quei valori conquistati in quella guerra e nella Liberazione che nuove violente spinte mettono a rischio e che i giovani devono conoscere” hanno scritto i bersaglieri giavenesi presieduti da Alberto Giacomino.

SUL PIAVE

L’auspicio che vogliono lanciare i Bersaglieri di Giaveno, a partire da questo contatto, è di poter avviare la costruzione di un “ponte” di memoria e di collaborazione con le Sezioni della l’Associazione Nazionale Bersaglieri e le amministrazioni per coltivare il seme della conoscenza, del valore della storia come base culturale e sociale del nostro cammino. A questa adesione si aggiungono in questi giorni la partecipazione di una delegazione locale al 65° Raduno Nazionale di San Donà di Piave, in Veneto, luogo inscindibile dai fatti della Grande Guerra per le distruzioni inferte a questa città del fronte e alla sua popolazione.

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