Una visita al Castello di Collegno in compagnia del barone Guglielmo Guidobono Cavalchini Garofoli

COLLEGNO – Una visita al Castello di Collegno in compagnia dal barone Guglielmo Guidobono Cavalchini Garofoli. Il Castello di Collegno è un gioiello di architettura situato alle porte di Torino. Vanta ben otto secoli di storia. È stato costruito per volontà del beato Umberto III di Savoia nel 1171. Dopo essere appartenuto ai Savoia-Acaia, è stato dal 1599 al 1878 di proprietà dei Provana. Nel 1878 Luisa, ultima discendente del ramo primogenito dei Provana, ha sposato il nobile tortonese Alessandro Guidobono Cavalchini Garofoli. Il castello è passato così in eredità a questa famiglia, i cui discendenti lo detengono tutt’oggi.

LA NOBILE FAMIGLIA PROPRIETARIA

I proprietari portano i titoli di baroni del Sacro Romano Impero, conti di Sciolze e signori di Carbonara. Oltre ad appellativi minori come quelli di patrizi di Lodi e Velletri. Le prime testimonianze del loro casato risalgono al nobile Giuliano. Castellano di Porta Giovia a Milano nel XIV secolo. Gli aristocratici furono illustri membri dell’Ordine di Malta, tradizione perpetuata ancora oggi. Nel 1623 ottennero da Ferdinando II d’Asburgo il titolo di baroni del Sacro Romano Impero. Sono da sempre molto legati al comune di Collegno. Nel 1994 hanno donato alla cittadina Villa Belfiore. Oggi è una residenza per anziani. Sempre disponibili nei confronti della collettività, aprono regolarmente il castello alle visite.

L’INCONTRO CON I BARONI

Ad accoglierci al cancello per la visita sono il barone Luigi e la baronessa Maria. Attraversiamo l’incantevole giardino all’inglese. È ricco di maestosi alberi secolari. Ma anche di specie esotiche. Come il banano, coltivato in piena terra e coperto con uno strato di foglie durante l’inverno. Con la sua sagoma imponente, il maniero domina la visuale. È frutto dell’opera di grandi maestri. Tra questi Guarino Guarini e Filippo Juvarra. Incontro quindi il barone Guglielmo, proprietario del castello. Sua nonna era Luisa Provana. È sposato con Antonia Barbiano dei principi di Belgioioso, discendente da una famiglia antichissima. Le cui origini risalgono a Eberardo, figlio del re longobardo Desiderio. Guglielmo gestisce il maniero insieme ai figli Luigi e Alessandro. Balì Gran Croce di Onore e Devozione in Obbedienza dell’Ordine di Malta, l’aristocratico è il delegato dell’Ordine per la Lombardia.

LE PERSONALITÀ CHE HANNO VISITATO IL CASTELLO

Guglielmo ha ricevuto nel castello illustri membri del “gotha”. Re Alberto II e Paola dei Belgi, suoi amici personali. Le principesse Maria Gabriella e Maria Pia di Savoia. Le principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia-Aosta, figlie dell’”Eroe dell’Amba Alagi”. Oltre a diplomatici ed altre eminenti personalità.

LA SALA DELLE COLONNE

Domenica 4 ottobre, le splendide sale del castello erano impreziosite dalla mostra su re Vittorio Emanuele II. È stata organizzata dal Coordinamento Sabaudo. La visita del maniero inizia con la Sala delle Colonne. È a pianta semicircolare con quattro splendide colonne. Sopra il camino centrale si può ammirare lo stemma dei Provana. I quadri alle pareti raffigurano esponenti di questo casato, tra i più antichi e potenti del Piemonte.

IL GRANDE SALONE DEGLI STEMMI

Spettacolare è il grande Salone degli Stemmi. Sulle sue pareti si ammirano i blasoni delle famiglie che si sono unite in matrimonio con i Provana di Collegno. Tra queste i Guidobono Cavalchini Garofoli. Cattura la nostra attenzione un’aquila bianca armata d’oro. È una concessione di Re Sigismondo II di Polonia. Il sovrano nel 1557 concesse a Prospero Provana di inserirla nello stemma famigliare. Il nobile fu il primo direttore del servizio postale reale polacco che congiungeva Cracovia a Venezia. Veramente splendido è il camino in marmo bianco. I quadri alle pareti raffigurano Giovanni Francesco Provana, primo conte di Collegno del casato, la consorte Anna Grimaldi e diversi principi sabaudi. Degno di attenzione è anche il grande albero genealogico.  Risale a fine XVII secolo. Rappresenta Casa Savoia dalle origini fino a Vittorio Amedeo II.

IL SALOTTINO VERDE

Le sue pareti sono ricoperte da una tappezzeria verde risalente all’Ottocento. La sensazione è quella di trovarsi in un bosco.

LA SALA DELLA MUSICA

Caratteristici di questo ambiente sono le pitture ad olio sopra le porte settecentesche. Il quadro dell’Annunciazione è stato attribuito al Gentileschi. Riporta il medesimo soggetto esposto alla Galleria Sabauda di Torino.

LA CAPPELLA

Dopo aver ammirato queste magnifiche stanze, la visita prosegue alla Cappella. Ricavata all’interno della parte più antica del Castello, risale ai primi anni del XIX secolo. È stata realizzata in stile neoclassico ed è dedicata alla Purità di Maria Vergine. Al suo interno sono custodite le reliquie di san Felice martire e san Calogero. Queste ultime provengono dalle catacombe di Roma. Il quadro sulla parete sinistra raffigura la Madonna del Rosario di Pompei. I Provana le erano molto devoti. È stata infatti protettrice delle milizie cristiane alla Battaglia di Lepanto. Nella quale Andrea Provana ha guidato la flotta piemontese.

IL CASTELLO È VISITABILE E DISPONIBILE AD OSPITARE EVENTI

Il Castello di Collegno non è soltanto un museo. È un luogo che pur essendo carico di storia, ha ancora “un’anima”. E’ infatti abitato dalla famiglia baronale che si occupa in modo impeccabile della sua manutenzione. È aperto al pubblico ogni anno in occasione Giornata Nazionale delle Dimore Storiche Italiane. È stato location di riprese cinematografiche ed è un luogo ideale per ospitare diversi tipi di eventi. Come ricevimenti di nozze, feste di compleanno ed eventi aziendali.

Testo di Andrea Carnino

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