Il grande pubblico a Caprie per la festa “La mela e dintorni” edizione 2019

CAPRIE ā€“ Un successo lā€™appuntamento per la domenica a Caprie perĀ  ā€œLa mela e dintorniā€. Moltissimi gli appuntamenti nel paese della Valsusa. Ottima, anche se in uno spazio ridotto, la rassegna pomologica. In mostra centinaia di qualitĆ  differenti. Poi il concorso delle torte di mele con piĆ¹ di quaranta ricette da gustare. Tra le iniziative cā€™ĆØ la stupenda rassegna fotografica del Gruppo Fotografico Amici ā€™91 di Villardora. C’ĆØ poi stato lo spazio della Fattoria per ragazzi e l’esperienza con i Vigili del Fuoco e il passaggio sul torrente. Tantissime bancarelle e ottime qualitĆ  di prodotti in tutte le vie e le piazze di Caprie. Questa edizione va in archivio con un successo meritato grazie al lavoro dell’amministrazione e delle associazioni. Ancora una volta il volontariato ĆØ stata l’arma vincente di Caprie.

 

LA MELA DELLA VALSUSA

La mela non solo sono piĆ¹ buone, fanno anche bene alla salute, quelle della Valsusa, di Caprie, sono un portento. Contengono molte piĆ¹ vitamine, antiossidanti e sostanze anti-tumorali delle altre. Ma attenzione. Per ottenere il massimo beneficio, vanno mangiate con la buccia e magari fatte stagionare un poā€™. La medaglia dā€™oro tra tutte le mele va alla renetta. Meno bella, forse, da vedersi rispetto alle cugine golden. Ma molto piĆ¹ gustosa, come tramanda la tradizione e come ha recentemente dimostrato anche la scienza. I benefici sono massimi se si mangiano mele di montagna, contengono ben il 30 per cento in piĆ¹ di antiossidanti e il triplo di vitamina Cā€. E se le mele sono un poā€™ stagionate, ancor meglio.

La ricerca avrebbe dimostrato che dopo oltre 200 giorni di conservazione, i polifenoli aumentano, e la quantitĆ  di vitamina C non subisce variazioni. Per massimizzare il beneficio e la quantitĆ  di sostanze antiossidanti e antitumorali, gli scienziati consigliano di mangiare i frutti con la buccia. Buone notizie anche per i golosi. La cottura non pregiudica i benefici delle mele. I ricercatori trentini riferiscono infatti di alcuni studi americani secondo i quali gli antioassidanti sopravviverebbero anche nelle torte per un buon 70 per cento.

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