Turismo in alta Valsusa: parlano Giordana e Montabone “Molto lavoro su tanti problemi, i No Tav un ostacolo”

BUSSOLENO – Lā€™assessore di Bussoleno Francesco Richetto sui social ha lanciato una lettera, poi ripresa da alcuni media, dove si chiede sul turismo: ā€œPerchĆ© lā€™alta Valsusa non riesce a diventare come il Trentino o la Val dā€™Aosta?ā€.Ā Non si fa di certo attendere la risposta di chi in Alta Valle da sempre si occupa di turismo: Giorgio Giordana ex direttore marketing del Consorzio Turistico Fortur ed Assessore del Comune di Sauze dā€™Oulx e Giorgio Montabone Presidente del Consorzio Turismo Bardonecchia e Assessore al Turismo dell’Unione Montana dei Comuni della Valsusa.

DA SAUZE

Lā€™analisi di Giorgio Giordana. ā€œHo letto attentamente l’articolo cercando di trovare almeno in fondo questa analogia e questo confronto esplicitato nel titolo tra la nostra Valle il Trentino e altre Valli, secondo il nostro amico dal punto di vista turistico piĆ¹ portate e meglio sviluppate,Ā  ma purtroppo perĆ² questo non l’ho trovato. BensƬ solo alcune scuse per giustificare i grossi guai che i No Tav ci hanĀ  combinato, ma soprattutto manca un’analisi logica del territorio. Provo a farla io e a riassumere il perchĆ© tuttā€™oggi siamo indietro. La storia bisogna farla partire dagli anni 60, quando nel Trentino si ĆØ deciso di dare prevalenza allā€™edificazione di posti alberghieri e quindi ai letti che cambiano ogni settimana o ogni weekend, andando controcorrenteĀ  a quelle che sono state le politiche di costruzione delle seconde case sia da noi in alta Valle come in Liguria.

LE SCELTE

“Con queste scelte ci siamo affidati alle seconde case che, a livello di reddito immediato, grazie alla facilitĆ  di Ā edificabilitĆ  e di vendite in quello che era il boom economico del momento, ci ha portato un immediato reddito. I costruttori erano cosƬ felici per una domanda di case molto alta, ma il risultato ĆØ quello che si vede ora. Prendiamo un paese a caso, il mio Sauze dā€™Oulx che ha 2200 posti letto alberghieri e ben 7500 posti in seconde case. Questi tecnicamente parlando sono considerati ā€œletti freddiā€ perchĆ© non vanno a rotazione come i posti letto alberghieri. Questa ĆØ unā€™analisi attenta del perchĆ© la nostra valle non riesce a partire. Anche se i Consorzi Turistici trovassero nuovi mercati, con numeri anche eccezionali, si scontrerebbero con la realtĆ  del territorio: cioĆØ dove mettere questi nuovi turisti a dormire. Spiace tra lā€™altro dissentire che non sarĆ  certo il Festival dei No Tav, che potrĆ  apportare felicitĆ  a chi ci partecipa, ma grandi rogne a chi si vede poi le strade bloccate e chiaramente i turisti che poi tornano indietro”.

PER UN CAMBIAMENTO

“Se si vuole cambiare bisogna riuscire a usare questi fondi in arrivo per convincere i proprietari ad esempio delle 7500 case di proprietĆ  di Sauze a metterle sul mercato e a farle diventare dei ā€œletti caldiā€ a rotazione, come si usa in Francia, come si usa in Trentino. Forse il nostro caro amico di bassa Valle non ha inoltre analizzato lā€™investimento che le Regioni autonome Trentino e Friuli, ma anche Lombardia e Veneto, fanno sui canali televisivi nazionali e internazionali: investimenti che noi ci sogniamo. Questa ĆØ unā€™altra veraĀ  differenza. Non dobbiamo dare la colpa del mancato turismo all’alta Valsusa che sta facendo di tutto a livello estivo ed invernale, con un livello neve sempre piĆ¹ alto e con una competizione sempre piĆ¹ difficile, sia nazionale, che d’oltralpe e che cerca comunque di portare nuovo turismo con la off road estiva, incentivando lā€™ebike, promuovendo il trekking, le passeggiate e le escursioni, i parchi avventura, i ponti tibetani. Ma questo non basta, perchĆ© il nodo sta a monte, in quello che vi dicevo prima. Posso avere delle cose meravigliose, ma se poi chi vuol venire a sfruttarle non trova posto, sarĆ  costretto andare da altre parti. E non c’ĆØ Tav che tenga o autostrada cara che tenga, che sarĆ  anche la piĆ¹ cara d’Europa ma che ti fa arrivare con ogni condizione e meteo in nulla da aeroporti e cittĆ  vicine come Milano o Genova oltre che da Torinoā€.

DA BARDONECCHIA

La risposta di Giorgio Montabone. ā€œRichetto parla (o meglio scrive) evidentemente senza sapere ciĆ² che dice. La Valle di Susa tutta sta facendo in questi anni passi da gigante in avanti in termini turistici. La risposta alla domanda che si fa lā€™assessore di Bussoleno ĆØ banale: si gioca allo stesso gioco con regole diverse. Se la Valle di Susa avesse gli aiuti economici che hanno le localitĆ  del Trentino, allora potremmo paragonare la capacitĆ  e competenza degli operatori del settore; fino ad allora con le risorse che si hanno credo addirittura che siamo piĆ¹ bravi noi!! L’immagine del territorio ĆØ di gran lunga migliore all’esterno rispetto a quella descritta da alcuni valsusini come Richetto. La base della promozione ĆØ quella di evitare di descrivere sempre in maniera negativa il territorio. Seppur con le difficoltĆ  del momento, la Valle di Susa ĆØ al lavoro per migliorare la sua attrattivitĆ  del futuro”.

ENTI E CONSORZI

“Enti locali, Consorzi Turistici e varie realtĆ  stanno lavorando finalmente in squadra per strutturare una rete ed un sistema capace di rilanciare il turismo in Valsusa. Questo scopo potrĆ  essere raggiunto solo attraverso la creazione di diversi cluster di interesse, per poter concentrare al meglio le risorse, i quali possono essere velocemente raggruppati in Turismo della Neve, ma anche Turismo Outdoor, quindi Trekking, Bike ed Enogastronomia, non certo con il Festival No Tav. Le sue critiche anacronistiche e ideologiche all’autostrada non tengono conto che uno dei valori aggiunti delle nostre localitĆ  ĆØ proprio quello della facile raggiungibilitĆ . Avanti tutta dunque. Viva la valle di Susa!ā€.

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