Torino: la magia della tavola di Natale con le grandi opere d’arte del mondo

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TORINO – Torino: la magia della tavola di Natale con le grandi opere d’arte del mondo.

LA MAGIA DELLA TAVOLA DI NATALE AL MUSEO ACCORSI

Il Museo Accorsi-Ometto, in collaborazione con VIVANT, presenta una nuova tavola di Natale nella Sala da pranzo del Museo, con un servizio della famosa manifattura Nast di Parigi, acquistato negli anni ’60 da Pietro Accorsi e successivamente venduto a una nobile famiglia torinese. Il servizio è composto da oltre cento pezzi, tra cui zuppiera, cachepot, salsiere, formaggiere a barca e cremierine. La fabbrica di porcellana Nast fu fondata nel 1783 e ottenne riconoscimenti per la qualità della sua produzione. Una rara fotografia del 1957 mostra Pietro Accorsi festeggiare le festività natalizie a Villa Paola con un modellino dello Sputnik al centro della tavola, riflettendo la sua fantasia e allegria.

AL MUSEO

Il capolavoro assoluto di Pietro Piffetti. Firmato e datato, come recita la scritta al centro della ribalta “Petrus Piffetti Inve./ fecit et sculpsit/ Taurini 1738”, lo straordinario doppio corpo  è ritenuto dalla critica internazionale “il mobile più bello del mondo“. Esso è un esplodere fastoso di forme mistilinee, lastronate e arricchite da intarsi in avorio  e tartaruga, riportanti scene tradotte in gran parte da celebri incisioni del Cinque e Seicento. Un’opera imponente, caratterizzata da fonti iconografiche molteplici e complesse, commissionata per un matrimonio, evento cui alludono non solo la frase “PERPETVVM NODIS“, ma anche numerosi simboli, quali per esempio lo svettante Cupido armato di arco e frecce o scene significative, tra cui spicca un matrimonio, probabilmente quello di Alessandro e Rossana, che si svolge davanti alla statua di Apollo citaredo. In tutto il mobile emerge inoltre il principio maschile-femminile/sole-luna: all’interno delle ante centrali, si cela un poetico decoro con la luna su fondo azzurro, a richiamare per noi un ancor segreto sponsale; costante è la presenza di Apollo e di Diana raffigurati entrambi in tenuta o ambiente di caccia. Magnifica la scena centrale con Diana dormiente accanto a una ninfa e ai suoi cani, una sorta di collage di immagini tratte dalla prestigiosa serie di incisioni che Cornelis Bloemaert e Giovanni Jacopo de Rubeis forgiarono, traendole dagli affreschi realizzati da Piero da Cortona per le sale di Venere e di Giove di Palazzo Pitti.

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