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venerdì, 11 Ottobre 2024

Terremoto in Valsusa e Val Sangone: scossa nella mattina

VALSUSA – Nella mattinata di oggi, domenica 29 marzo, alle ore 09,12 l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una scossa di terremoto in provincia di Torino. La scossa è stata di magnitudo 3.4 con tra la Valsusa e la Val Sangone. L’epicentro a sei chilometri da Coazze in Val Sangone. “La Protezione civile regionale – dice l’assessore regionale Gabusi – ha avviato una verifica sul territorio nei paesi interessati dall’evento: Coazze, Giaveno, Valgioie, Cumiana, Cantalupa, Pinasca, Inverso Pinasca, Perosa Argentina, Roletto, Frossasco, Villar Perosa, Pomaretto, San Pietro Val Lemina, che al momento non segnalano danni. In Corso Marche continua l’attività di monitoraggio del territorio per intervenire in caso di necessità”.

L’ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è un’ente di ricerca italiano, sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Istruzione della ricerca. È deputato allo studio dei fenomeni geofisici e vulcanologici. È incaricato della gestione delle rispettive reti nazionali di monitoraggio per i fenomeni sismici e vulcanici. Le origini dell’Istituto coincidono con le origini della ricerca geofisica e vulcanologica in Italia e nel mondo. Le origini di questo Istituto sono tracciabili con la storia dei prestigiosi istituti che gli hanno dato origine. Nel 1841 il re delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone inaugurava nella capitale Napoli il “Reale Osservatorio Vesuviano”. Primo osservatorio vulcanologico al mondo. Affidandone la direzione a Macedonio Melloni, uno dei più importanti fisici della metà dell’800.

GLI OSSERVATORI

L’Osservatorio Vesuviano, anche dopo l’unità d’Italia, continuò ad essere un prestigioso riferimento mondiale per la vulcanologia e la geofisica. Annoverò tra i suoi direttori importanti personalità scientifiche, tra cui Luigi Palmieri, inventore tra l’altro del primo sismografo elettromagnetico, e Giuseppe Mercalli. Quest’ultimo è noto in tutto il mondo per aver ideato la scala di intensità macrosismica dei terremoti, utilizzata tuttora. Quasi un secolo dopo la nascita dell’Osservatorio Vesuviano, negli anni trenta del Novecento, Guglielmo Marconi, allora presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, propose la creazione di un altro Istituto, l’osservatorio di Lipari. Il suo obiettivo era promuovere ed eseguire, coordinandoli, studi e ricerche sui fenomeni fisici della Terra e sulle loro applicazioni pratiche.

L’ISTITUTO

La disposizione presidenziale firmata dallo stesso Marconi il 13 novembre 1936 dava vita all’Istituto Nazionale di Geofisica. Lo dotò di quattro geofisici e quattro tecnici e di un ambizioso programma scientifico. Tra le attività scientifiche previste primeggiava la sismologia. L’intento era approfondire anche altri settori della fisica terrestre come la fisica ionosferica. Oltre che l’elettricità atmosferica e terrestre, le radiazioni naturali, l’ottica atmosferica e il geomagnetismo. L’istituto fu incaricato con disposizione di legge di assolvere il servizio geofisico nazionale. Quindi l’Istituto allestì la prima rete geofisica italiana che controlla il terremoto in Valsusa, Val Sangone e Rivoli.

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