AL TEATRO DEL CASTELLO DI RIVOLI
RIVOLI – Nellāambito Mito Settembre Musica il Castello di Rivoli ospita il concerto di Margherita Succio. Come nellāarte pittorica e visuale, i concetti di moderno e contemporaneo condividono tecniche, scelte stilistiche ed espressioni comuni anche nel repertorio musicale. Ć un fenomeno di estensione, delle esigenze e delle reazioni culturali del Novecento, oggi ancora caratterizzanti ed elementi preponderanti dellāespressione artistica contemporanea. Il programma presentato scivola, gioca su questāestensione, in un tentativo di delinearne i contorni e far coincidere, mettere a confronto e avvicinare presente e passato recente allāinterno di uno stesso discorso musicale. La prima parte del concerto, da immaginare e accogliere come un unico allestimento, una sala di un museo, presenta due brani commissionati appena nati di cui lāOrganum di Tiziano De Felice ancora inedito per questa mostra musicale. Rituale. Cinque Incantazioni di Paolo Catenaccio introduce il concerto con cinque brevi miniature dal carattere magico, in una dimensione quasi spirituale e arcaica. Il concetto di arcaico ĆØ ripreso nel brano Organum di Tiziano De Felice, allāinterno del quale si esplora lāelemento classico delle Variazioni, che ha origine da un tema modale, antico e diluito, poi ancora approfondito per augmentationem nel corso del brano.
IL PROGRAMMA
A contornare la prima parte del programma cāĆØ lāintrusione di una delle compositrici piĆ¹ influenti del nostro tempo, Sofia Gubaidulina: nei suoi Dieci preludi per violoncello solo (1974) si esplora lāaspetto della ricerca, della didattica formale e avanzata delle possibilitĆ tecniche e timbriche dello strumento: ogni preludio ĆØ un brevissimo e concentrato esempio di un elemento caratterizzante della tecnica violoncellistica, e contemporaneamente una miniatura, un esercizio di stile allāinterno del quale Gubaidulina mostra la sua espressione in tutto il suo ecletticismo. Lāarte moderna e contemporanea puĆ² essere anche pop: a concludere la prima esposizione, come in un quadro di Andy Warhol, Mark Summer omaggia lāimmediatezza e accessibilitĆ del pop nel suo Julie-O, composto nel 1988.Ā La seconda parte del programma presenta due brani molto diversi del Novecento, per origine e tipo di sperimentazione: Trois Strophes sur le nom de Sacher (1974) di Henri Dutilleux ĆØ un brano dei numerosi brani commissionati da Rostropovich in occasione dei settantāanni di Paul Sacher, figura cardine e mecenate della musica del suo tempo. La serie di note che ne compone il nome, proposta e delineata da Britten, ĆØ fil rouge e mistero, particolare originario di tutto il brano. La scordatura del violoncello la corda do scende a un grave, tenebroso si bemolle, che si scontra con il sol abbassato di un semitono non ĆØ elemento di puro colore o sperimentazione arida ma stortura, modifica necessaria al discorso musicale, cosƬ potente da piegare la struttura classica dello strumento. Ć un brano raffinatissimo, complesso, affascinante.
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