Susa: la festa di San Carlo Borromeo nella chiesa in Centro Storico

SUSA –  Domenica 7 novembre è in calendario la manifestazione legata alla festa dedicata a San Carlo Borromeo, cui è dedicata la chiesa di Via Palazzo di Città a Susa. Domenica 7 novembre appunto la messa in San Carlo delle 9,45 e alle 15.30 la recita del Santo Rosario. Il numero delle persone sarà limitato dalle disposizioni anti Covid.

CHI ERA CARLO BORROMEO?

Carlo Borromeo visse tra il 1538 e il 1584. E’ stato arcivescovo di Milano dal 1564 al 1584 e cardinale della Chiesa cattolica. Fu una figura di spicco della lotta della Controriforma contro la Riforma protestante insieme a Ignazio di Loyola e Filippo Neri. In quel ruolo fu responsabile di importanti riforme nella Chiesa cattolica, inclusa la fondazione di seminari per l’educazione dei sacerdoti. È onorato come santo dalla Chiesa cattolica, con una festa il 4 novembre.

NOBILE FAMIGLIA

Borromeo era un discendente della nobiltà: la famiglia Borromeo era una delle più antiche e ricche della Lombardia , resa famosa da diversi uomini illustri, sia della chiesa che dello stato.  Lo stemma di famiglia comprendeva gli anelli Borromei , che a volte sono presi per simboleggiare la Santissima Trinità . Il padre di Borromeo Gilberto era conte di Arona . Sua madre Margherita era un membro del ramo milanese della Casa dei Medici. Terzogenito di una famiglia di sei figli, nacque nel castello di Arona sul Lago Maggiore a 36 miglia da Milano il 2 ottobre 1538.

LA CAUSA

Borromeo ricevette la tonsura quando aveva circa dodici anni. A quel tempo lo zio paterno Giulio Cesare Borromeo gli consegnò le rendite della ricca abbazia benedettina dei Santi Gratinian e Felin, uno degli antichi pregi della famiglia. Borromeo spiegò al padre che tutte le rendite dell’abbazia oltre a quelle necessarie per prepararlo a una carriera nella chiesa appartenevano ai poveri e non potevano essere utilizzate per usi secolari. Il giovane frequentò l’ Università di Pavia, dove si applicò allo studio del diritto civile e canonico. A causa di un leggero impedimento nel parlare, era considerato lento, ma la sua meticolosità e operosità gli fecero fare rapidi progressi. Nel 1554 morì il padre, e nonostante avesse un fratello maggiore, il conte Federico, fu invitato dalla famiglia ad assumere la direzione dei loro affari domestici. Dopo un po’ riprese gli studi e il 6 dicembre 1559 conseguì il dottorato in diritto canonico e civile.

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