Susa: i cinquant’anni dell’Associazione Marinai d’Italia del Gruppo Valle Susa

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SUSA – Susa: i cinquant’anni dell’Associazione Marinai d’Italia del Gruppo Valle Susa.

LA FESTA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D’ITALIA

Il Gruppo Valle Susa Enea Picchio dell’Associazione Marinai d’Italia organizza la festa per i sui cinquant’anni sabato 16 e domenica 17 settembre a Susa. Il programma prevede il sabato dalle 10,30 la presentazione dell’annullo filatelico presso il Municipio. La domenica appuntamento alle 9 in Piazza della repubblica. Poi alle 10,30 la cerimonia dell’alzabandiera e la messa in Cattedrale. Ci sarà poi la sfilata per la città con le rappresentanze d’arma e civili.

I MARINAI DELLA VALSUSA A SUSA

Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria, comandante di silurante, eseguiva numerose e rischiose missioni di guerra in acque fortemente controllate da aerei e sommergibili avversari, distinguendosi particolarmente in lunga, difficile e contrastata orazione di rimorchio e di trasporto combustibile ad un porto avanzato d’oltremare. Nella sua ultima missione di scorta, irrimediabilmente colpita l’unità da offesa subacquea ed in condizioni atmosferiche avverse, si preoccupava della salvezza del suo equipaggio dando con calma e serenità le disposizioni del caso. Benché sollecitato dai suoi dipendenti, rifiutava di portarsi in salvo e, irrigidito nella posizione di “saluto alla bandiera”, si inabissava con la sua nave, lasciando ai posteri luminoso esempio di eroica abnegazione e di sublime attaccamento al dovere nel Canale di Sicilia il 3 febbraio del 1943.

IN MARE

Enea Picchio nacque a Oleggio il 21 settembre 1906. Nel 1928, al termine dei regolari corsi dell’Accademia Navale di Livorno, conseguì la nomina a Guardiamarina, nel 1929 la promozione a Sottotenente di Vascello e nel 1933 quella a Tenente di Vascello. Ebbe varie destinazioni d’imbarco ed incarichi presso Comandi a terra e all’atto della dichiarazione di guerra dell’Italia del 10 giugno 1940 si trovava al comando della torpediniera Andromeda, con la quale svolse numerose missioni di scorta convogli. Promosso Capitano di Corvetta nell’aprile 1942, passò al comando del cacciatorpediniere Saetta. Incappò contro una mina, che spezzò l’unità in due tronconi che affondarono in meno di un minuto. Il comandante Picchio, rifiutando di porsi in salvo, si inabissò con l’unità al suo comando.

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