Susa come la Banca d’Italia: quando dalla zecca uscivano i “denari Secusini”

la botega

SUSA – L’Associazione Numismatica Taurinense in collaborazione con la Segusium e il Comune ha organizzato a Susa il 3° Raduno Numismatico-filatelico venerdì 24 e sabato 25 giugno. Un primo momento sarà al Castello di Adelaide venerdì 24 giugno alle 17,30. Ci sarà una conferenza sui temi della monetazione segusina, della città al tempo di Vittorio Amedeo I e della venuta di Annibale attraverso la Alpi. Saranno relatori Giuseppe Rovera, Zezza di Susa e monetazione di Vittorio Amedeo I, Livio Dezzani con Susa al tempo di Vittorio Amedeo I e Corrado Vergnano con Annibale attraverso le Alpi.

IL RADUNO NUMISMATICO A SUSA CON I SOI DENARI

Sabato 25 giugno presso al Casadi Spiritualità Villa san Pietro ci sarà la mostra espositiva dedicata alla sezione numismatica.

Vittorio Amedeo I

LA ZECCA DI SUSA

Susa fu la prima zecca Sabauda in territorio italiano anche se la sua storia monetaria e la sua origine hanno dato adito ad opinioni contrastanti, elaborate in tutti i tempi dai più insigni storici e numismatici. Dai documenti risulta che “in palatio secusiae“, nel 1073, risiedeva la Contessa Adelaide con i figli ed i nipoti. I figli di Adelaide ed Oddone furono Pietro I e Amedeo II, fra i nipoti Umberto II, figlio di Amedeo II e Giovanna di Ginevra. Non si è riusciti a trovare alcun documento in cui si possa riscontrare l’esatta datazione sull’origine dell’attività della zecca. A Susa l’officina monetaria risiedeva nel Palazzo e batteva denari in argento detti appunto “denari Secusini”. Di questi denari il più antico conosciuto riporta in nome del Marchese Pietro, a cui seguono i denari con il nome di Umberto e dei suoi successori, fino a Tommaso I nel 1188-1232.

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