TORINO – Non ce l’ha fatta, il biker Alessandro Gino ferito a Giaveno è morto questa mattina presso l’Ospedale CTO di Torino. Era in prognosi riservata dalla sera della rissa terminata in sparatoria all’Aquila di Giaveno. L’uomo è stato infatti dichiarato “clinicamente mort0 per assenza di attività cerebrale”. La notizia non è ancora ufficiale, ma è stata resa nota da un gruppo di stretti amici e colleghi di lavoro dell’uomo nel primo pomeriggio. Le condizioni del Gino infatti, erano gravissime; i medici del CTO nemmeno avevano potuto tentare l’estrazione del proiettile calibro .40 dalla sua testa. Ora per Eric Romano autore del colpo d’arma da fuoco cambia il capo d’imputazione che si aggrava pesantemente, con l’accusa di omicidio.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Il biker Gino è morto a Giaveno per futili ragioni. Da una prima ricostruzione, ancora da verificare dagli inquirenti, la causa è stata un diverbio, poi una collutazione e infine una pesante rissa terminata con armi fuoco. Bikers contro i ragazzi di Givaneo infine l’arrivo del padre di uno di essi: Claudio Romano. La lite con i bikers sarebbe allora proseguita ancor più violentemente, sfociando in rissa. Dalle prime dichiarazioni degli indagati pare che i motociclisti si fossero muniti di mazze e bastoni. Dopo un’azzuffata generale, Eric Romano avrebbe esploso alcuni colpi d’arma da fuoco. Uno dei quali ha colpito in testa Alessandro Gino, di Villar Focchiardo, mentre Manuel Morisciano, rifugiatosi a bordo della propria auto, vistosi circondato avrebbe tentato la fuga investendo il gruppo e spezzando il femore destro di Pierluigi Ozzello, di San Giusto Canavese.La famiglia di Gino, con un gesto di grande generosità, ha autorizzato l’espianto degli organi, che avverrà nella tarda serata. La sua tragica scomparsa salverà altre vite.
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