Gruppo SMAT: protagonista al Festival del Giornalismo Alimentare

TORINO – L’incontro “Il cibo made in Italy coltivato su Marte” che si terrà sabato 22 febbraio presso la sala Londra del Centro Congressi Lingotto. Con l’obiettivo di fare il punto sull’innovazione alimentare italiana raggiunta attraverso le esperienze spaziali vedrà come protagonista l’acqua potabile. Per “usi spaziali”, la cosiddetta “acqua di volo”, utilizzata sulla Stazione Spaziale internazionale. Prodotta dalla SMAT. Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista scientifico Antonio Lo Campo, Lorenza Meucci. E’ responsabile del Centro Ricerche SMAT, illustrerà l’esperienza ormai quasi ventennale dell’azienda. Nel 2002 è stata scelta come fornitore della ISS per le tipologie e la qualità delle acque che poteva mettere a disposizione, nonché per l’affidabilità dei suoi Centri di Produzione e di Controllo.

IL PROGETTO

La prima fornitura di acqua prodotta a Torino è stata spedita, insieme ad altri materiali ed attrezzature, alla stazione orbitante ISS utilizzando il modulo Automated Transfer. Realizzato da Alenia. Al primo invio ne sono seguiti altri negli anni successivi, per un totale di 22.700 litri di acqua. L’acqua utilizzata sulla ISS doveva soddisfare le diverse esigenze tecnologiche e sanitarie richieste nelle sezioni americana e russa della stazione orbitante. Infatti, oltre alla necessità di assenza di sostanze dannose alla salute umana. Caratteristica comune di mantenere stabilità microbiologica per almeno sei mesi. In base alle differenti esperienze aerospaziali delle due nazioni era necessaria la fornitura di acqua a bassa mineralizzazione per l’equipaggio americano. Mentre il personale russo richiedeva acqua con un grado di mineralizzazione più elevato.

NELLO SPAZIO

A partire dalle caratteristiche di base delle due acque. Erano stati richiesti differenti trattamenti per la preparazione dell’acqua di volo. Per gli Americani la disinfezione doveva essere realizzata mediante l’utilizzo dello iodio mentre i Russi richiedevano il trattamento con argento e fluoro. Lo sviluppo di queste attività è stato possibile attraverso gli specialisti del Centro Ricerche SMAT. Protagonista di numerosi progetti di respiro nazionale ed internazionale finalizzati allo sviluppo e all’ottimizzazione dei processi e delle tecnologie legate al Servizio Idrico Integrato.