Selezionati i cinque artisti per il progetto “Quali memorie per quali cittadini”

Il progetto “Quali memorie per quali cittadini“, finanziato dal bando 2017 Polo del ‘900 della Compagnia di San Paolo, nasce come un’espressione collettiva di rinascita, un percorso di sviluppo socio-culturale della Valsusa attraverso una pluralità di attori che condividono tale esperienza, dagli istituti di istruzione superiore valsusini alle associazioni culturali di immigrati, emigrati italiani e stranieri, dal Centro Culturale Diocesano di Susa alle Associazione Rete italiana Cultura Popolare e Inoltra.

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La memoria è fondamentale per lo sviluppo e il futuro delle comunità e il progetto si caratterizza per la stretta connessione tra il patrimonio culturale, le comunità di antica e nuova residenza, le espressioni d’arte contemporanea come elementi evocativi del vivere d’oggi.

Per esprimere questi concetti è stato previsto il coinvolgimento di artisti italiani o stranieri, residenti in Italia o immigrati di seconda generazione, che realizzeranno produzioni artistiche legate alle arti figurative e/o performative.

Gli artisti, selezionati in seguito al bando pubblicato nel mese di agosto, hanno origini e  percorsi artistici molto diversi: Aleop Tur Garma, 27 anni, cubano, Elena Corina Cohal, 37 anni ed il marito Ovidiu Vasile Boc, 38 anni, rumeni, Shayan Ghareh Saveri, ventiquattrenne iraniano e Beppe Gromi, noto regista valsusino, che si presenta con il gruppo Black fabula.

Il tema caratterizzante la Valsusa su cui gli artisti sono chiamati a riflettere è quello dell’attraversare, risiedere, mettendosi in ascolto delle comunità di Valle che sono emigrate nel secolo scorso e di quelle che in tempi più recenti sono immigrate, ponendosi a servizio dell’elaborazione di una nuova memoria solidale.

La parola chiave del loro lavoro, che consentirà di creare nuovi linguaggi, sarà contaminazione.

Il processo realizzativo, che durerà sino all’autunno 2018, prevede tre momenti, tutti mirati a promuovere occasioni di scambio tra i soggetti che a diverso titolo sono coinvolti nel progetto. Verranno organizzate due residenze creative nelle quali gli artisti selezionati si confronteranno con le comunità locali. Durante la prima residenza, tra fine gennaio e inizio febbraio, gli artisti potranno conoscere, esplorare e ascoltare il territorio, incontrare gli stakeholder locali  e i ragazzi degli istituti coinvolti nel progetto per definire il concept delle loro opere o delle performance ispirate ai temi di riferimento. Ad aprile ritorneranno in valle per elaborarne il piano di produzione e collocazione rappresentazione insieme agli studenti dei licei del territorio.

La terza fase porterà, in autunno, alla produzione delle opere originali realizzate con il coinvolgimento attivo dei gruppi di comunità, unitamente all’organizzazione e alla realizzazione di eventi diffusi e momenti di animazione sul territorio della Valle di Susa e al Polo del ‘900.