Savio di Chiusa San Michele, scongiurati 33 licenziamenti

CHIUSA S.MICHELE – Presso la Regione Piemonte è stato sottoscritto l’accordo sindacale sulla procedura di licenziamento per 33 dipendenti avviata dalla Savio – Thesan Group l’11 Aprile scorso. L’ipotesi di accordo è stata sottoposta ieri al giudizio dei lavoratori nelle assemblee ottenendo l’approvazione a larga maggioranza. L’accordo prevede: l’utilizzo della Cassa in deroga per crisi per 12 mesi dall’8 luglio 2019 e l’uscita per massimo 30 dipendenti su base esclusivamente volontaria. A questi verrà dato un incentivo all’esodo di euro 15.000, riproporzionati per i Part Time, che sarà erogato entro 60 giorni insieme al Trattamento di Fine Rapporto.

L’AZIENDA HA GRAVI PROBLEMI ECONOMICI

L’Azienda Savio per problemi economici non è in grado di anticipare la cassa integrazione guadagni ma i lavoratori potranno accedere all’anticipo da parte delle banche che hanno aderito all’accordo con la Regione, Cgil, Cisl, Uil per l’area metropolitana di Torino, è possibile ottenere un anticipo del Trattamento di fine lavoro per un massimo di 500 € mensili (per 3 mesi) se posto incassa integrazione guadagni per una sospensione dal 31 al 60% delle ore lavorabili e per un massimo di 700 euro per una sospensione superiore al 60% delle ore lavorabili.

Inoltre è possibile il distacco dei lavoratori Savio presso altre aziende disponibili e la ricerca di soluzioni occupazionali presso altre aziende della zona, l’avvio di percorsi formativi e di mobilità interna, l’utilizzo del Part Time volontario come strumento possibile per ridurre gli esuberi, l’utilizzo dello strumento di ricollocazione per il lavoratore che accetti un percorso di riqualificazione e per l’Azienda che lo assume.

IL SINDACATO

Marinella Baltera, della FIOM – CGIL dichiara : “Si è concluso un confronto lungo e faticoso che ha portato ad una soluzione non traumatica e che in questo anno, come comunemente condiviso, dovrà portare, con l’utilizzo di tutti gli strumenti individuati, ad una conclusione diversa da quella che inizialmente voleva l’Azienda. Seppure soddisfatti della conclusione odierna, non possiamo esimerci da una amara considerazione: lo stesso percorso sarebbe stato possibile per i licenziamenti avvenuti due anni fa che non si sono evitati solo per l’intransigenza aziendale in quell’occasione denunciata da tutti. Sarebbe stato doveroso per la Direzione aziendale di allora dimostrare la stessa disponibilità di oggi per evitare alle lavoratrici e i lavoratori di perdere il posto di lavoro due anni fa“.

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