Sant’Ambrogio: domenica 18 febbraio il Carnival & Color Party

giaveno carnevale

SANT’AMBROGIO – Sant’Ambrogio: domenica 18 febbraio il Carnival & Color Party.

IL CARNEVALE

Il Carnevale arriva a Sant’Ambrogio con una festa in piazza ricca di maschere, suoni e soprattutto colori. La Pro Loco in collaborazione con i borghi e le associazioni del paese organizza per domenica 18 febbraio a partire dalle ore 14.30 in Piazza delle Repubblica il Carnival & Color Party. Ad aprire la festa, rigorosamente in maschera, sarà il Gruppo Ivan Wild Boy e Band Rockabilly che intratterrà i partecipanti e movimenterà gli stand ideati ed allestiti dalle Associazioni e dai Borghi: veri e propri set fotografici in cui immedesimarsi. A seguire il primo Color Party, con DjFelix, un’esperienza davvero unica, divertente e colorata dove i partecipanti a suon di musica si lanciano  letteralmente e si gettano addosso polveri di colore creando un festival multicromatico. L’evento è gratuito e aperto a tutti, grandi e piccini. Cos’è il carnevale? Il Carnevale è una festa con eventi come parate, giochi di strada e altri intrattenimenti, che combinano alcuni elementi di un circo. Costumi e maschere consentono alle persone di mettere da parte la loro individualità quotidiana e sperimentare un accresciuto senso di unità sociale. Questo festival è noto per essere un momento di grande indulgenza prima della Quaresima con il bere, l’eccesso di cibo e varie altre attività di indulgenza. Ad esempio, bugie, frittelle, zeppole, ciambelle e altri dolci vengono preparati e mangiati per l’ultima volta.

LE MASCHERE

In Piemonte Gianduja e Giacometta nascono per rappresentare al meglio lo spirito dei piemontesi dell’epoca in cui nacquero. Quindi sia dal modo di comportarsi, sia dai vestiti che li caratterizzano si possono intuire molti aspetti del Piemontese tipo di trecento anni fa. Gianduja è la perfetta rappresentazione dello spirito bonario e gioviale dei “piemunteis”. È infatti generoso, assennato, ospitale e sorridente, amante del vino e della buona tavola e ama stare in compagnia. Ha però con un grosso difetto: è terribilmente distratto! In una storia a lui legata si dice che una volta avesse cercato per ore addirittura il somaro su cui era in groppa. Il suo costume è anch’esso un insieme di simboli significativi dello spirito piemontese di fine settecento. A partire dalla doja, il boccale di vino che tiene sempre in mano e da cui deriva il suo nome (Gioann dla Doja) ogni vestito o oggetto ha un significato. Al suo fianco c’è sempre la straordinaria figura di Giacometta che rappresenta il coraggio, la praticità e la saggezza tipici della donna piemontese. Con il suo carattere forte e la sua intelligenza spiccata aiuta Gianduja a risolvere i problemi più spinosi senza perdere mai la sua gentilezza. Il suo costume si ispira agli abiti della tradizione folkloristica piemontese con una gonna lunga e larga. A questo si accompagna una camicia con scialle e un alto copricapo.

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