Rivoli ricorda i partigiani fucilati alle Casermette il 25 febbraio del 1945

alberghina

RIVOLI – Gli episodi avvenuti tra il 1943 e il 1945 sono di grande rilevanza storica per Rivoli che li ha ricordati oggi sui social in occasione della data dei partigiani fucilati delle Casermette ora Caserma Ceccaroni. Il comando tedesco, a fucilazione avvenuta, motivò la fucilazione come rappresaglia verso le formazioni partigiane, che avevano fatto saltare un tratto della ferrovia tra Alpignano e Avigliana nella notte del 22 Febbraio. Un’altra barbarie nazista: si misero a morte degli innocenti, già detenuti in carcere, come ritorsione verso un legittimo episodio di guerra.

LA STORIA

Nella Caserma Ceccaroni, costruita nel 1939, i sotterranei furono usati tra il 1944 e il 1945 come celle di detenzione per torturare i partigiani, dodici dei quali furono in seguito fucilati. La prima vittima di questi sanguinosi atti fu Eliodoro Piol che a soli 43 anni fu  torturato e il cui corpo fu poi abbandonato sotto il ponte del Rio Garos. Ma non fu solo Piol a perdere la vita, poiché nel 1945 vennero il 25 febbraio vennero fucilati: Rocco Galliano di Pinasca aveva 24 anni, Antonio Paracca di Rivoli aveva 23 anni, Carlo Leone di Rivoli aveva 22 anni e Gaetano Montesanto di Casldacciache aveva 23 anni. Poi altri omicidi: Luca Borlera, Luigi Moschini, Luciano Berton, Giuseppe Cassinelli, Francesco Novelli, Giuseppe Tartaglione e Renato Molinari.

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