Riattrezzata ad Avigliana la parete di roccia che scalò il grande Walter Bonatti

AVIGLIANA – Riattrezzata ad Avigliana la parete di roccia che scalò il grande Walter Bonatti. La falesia o palestra naturale di roccia ad Avigliana è un luogo ideale per apprendere la tecnica dell’arrampicata perché è un sito in cui (tolte nevicate eccezionali) si può arrampicare tutto l’anno e si arriva praticamente in auto alla falesia in oggetto. Infatti la quota modesta (380 m circa) e la posizione riparata dai venti ne fanno un luogo ideale, in particolare per le mezze stagioni e per le giornate invernali. Si tratta di un anfiteatro roccioso derivato da una vecchia cava di pietre che è diventata una conosciuta palestra di roccia di “serpentino”. Consta di una quarantina di vie di arrampicata, alte dai 15 ai 30 metri, che hanno rappresentato un campo di attività importantissimo già negli anni ’60.

LA PALESTRA

Le difficoltà variano dal III° grado della scala UIAA al 7a scala francese, anche se la maggioranza delle vie è sotto il VI grado. L’attrezzatura è composta da fittoni resinati e catene con moschettoni per le calate. Per sicurezza i moschettoni sono stati bloccati, quindi per ancorarsi alla cima e poter scendere bisogna slegarsi e rilegarsi. Facendo passare l’intera corda attorno al moschettone di calata. E’ quindi d’obbligo avere un cordino di circa 2 metri con moschettone a ghiera per l’autoassicurazione alla catena di calata. La palestra è stata frequentata da figure di primissimo piano dell’alpinismo internazionale quali: Walter Bonatti soprannominato «il re delle Alpi», una delle figure eminenti dell’alpinismo mondiale che aprì su questa parete una breve via sotto gli occhi delle Telecamere della RAI), Gianpiero Motti, anche scrittore, membro del Club Alpino Accademico Italiano e del “Grou pe de Haute Montagne” ispiratore del movimento alpinistico filosofico denominato “Nuovo Mattino” e direttore della Rivista della Montagna dal 1975 al 1977.

AD AVIGLIANA

Mike Kosterlitz (classe 1942, fisico scozzese, già allievo del Politecnico di Torino, fortissimo arrampicatore, premio Nobel per la fisica anno 2016) e il valsusino Giancarlo Grassi, anche guida alpina, pioniere dell’arrampicata su ghiaccio). E’ stato uno dei sostenitori del riutilizzo della palestra rimasta chiusa per più di trent’anni. Le speranze di Grassi si sono realizzate grazie all’impegno del Comune di Avigliana e del C.A.I. locale. Tuttora ne cura la gestione e la manutenzione. La prestigiosa falesia è stata non solo riaperta ed inaugurata nel novembre 2009. Anche ripulita e riattrezzata per mano delle guide alpine della Valle. L’ex cava è stata una dei primi luoghi del torinese ad essere utilizzato per l’arrampicata grazie alla qualità della roccia, alla vicinanza al capoluogo. All’estrema comodità di accesso e non per ultima la possibilità di arrivarci in treno.

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