Quando a Condove si sciava agli impianti di risalita Prarotto

CONDOVE – Anche Condove aveva il suo impianto di risalita. Era a Prarotto sulla montagna condovese. Cinquecento metri di risalita, piattelli rossi e una pista di discesa. Un comprensorio “artigianale” ma molto funzionale per condovesi e non che volevano cimentarsi nell’arte della discesa su tavole. Sapevate che sopra Condove cā€™erano gli impianti da sci? Uno skilift in piena regola con la stazione di partenza e arrivo, piattelli e la domenica anche un piccolo bar al posteggio. Per raccontarvi la storia della stazione sciistica di Condove, bisogna seguire lā€™avventura umana di uno dei protagonisti di quelle piste: Giovanni Carello. Nato a Condove, dove passĆ² la gioventĆ¹ tra i viali sterrati del paese della ā€œMonceā€. CominciĆ² a lavorare come operaio al ferro. Erano gli anni del dopoguerra, quelli in cui mancava tutto tranne lā€™entusiasmo e la sana pazzia per le ragazzate. Giovanni fin da giovane avrĆ  due grandi amori a cui dedicherĆ  la vita: il primo ĆØ una condovese che ha portato allā€™altare, il secondo ĆØ lo sci.

I PRIMI SCI

Di entrambi non puĆ² fare a meno. Racconta di quando era un ragazzino. ā€œNon cā€™era una lira. CosƬ trovato un bel tronco di pioppo convinci un amico a fabbricarmi gli sci che usavo con gli scarponi da montagna. Pantaloni di velluto, maglia di lana fatta da mamma e via tutta la domenica sulla neveā€. GiĆ , perchĆ© dal lunedƬ al sabato il nostro protagonista entrava in fabbrica. Prima a Torino poi alle ferriere di Buttigliera. PassĆ² qualche anno e raggiunta lā€™etĆ  della naja indossĆ² la mimetica e gli anfibi e ā€œdedicĆ²ā€ un anno alla Patria negli alpini nella Fanfara di reggimento. Ritornato civile, ricominciĆ² a timbrare il cartoncino dā€™ingresso in officina fino a quando fatta una certa esperienza. “Mi resi conto di avere la professionalitĆ ” ricorda Carello. ā€œE cominciai lā€™attivitĆ  in proprio a Borgone sotto una tettoia provvisoria con un unico macchinario“.

IL LAVORO

Con caparbietĆ  e olio di gomito, ingredienti necessari per avere un certo successo, gli affari decollarono. Pur rimanendo la domenica il giorno dello sci. Ecco come nacquero gli impianti a Condove. ā€œEra una risalita smontata da buttare che mi portarono in officina per essere smaltita. Con un gruppo di amici la rimontammo e la mettemmo in funzione la domenica grazie ad un vecchio motore diesel di un camionā€. Racconta Carello. Da quellā€™avventura di anni ne sono passati molti ma Carello non ha mai appeso gli sci al chiodo, anzi. La sua attivitĆ  sportiva non ha mai avuto soste come il suo amore per la montagna. Questā€™anno Giovanni si ĆØ aggiudicato la Coppa del Mondo di Sci della sua categoria. Questa ĆØ la storia di un uomo che si ĆØ fatto da se: anche gli sci. (Foto di Ulrico Girardi)

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