Lettera dell’8 giugno sul Polo Sanitario di Avigliana.
Le parole di allarme recentemente diffuse da UIL FPL sul Polo Sanitario di Avigliana e di Susa sono di segno totalmente opposto ai fatti e allāimpegno dimostrato anche recentemente da questa direzione aziendale in particolare sullāOspedale di Susa e su tutto il territorio della Val Susa Val Sangone.
1.Ā Ā Ā Ā Ā Avigliana. Una centrale operativa di laboratorio territoriale non ĆØ mai stata in discussione: le linee strategiche regionali indicano da anni la necessitĆ di un accorpamento delle attivitĆ di laboratorio, che in AslTo3 si ĆØ tradotta nella creazione di una struttura complessa centralizzata che ha garantito e garantisce il mantenimento dei punti prelievo sul territorio senza disagi di spostamento ai pazienti. Per la Radiologia non si prevede alcun ridimensionamento: la senologia, principale attivitĆ radiologica del polo, resta garantita tutti i giorni lavorativi e dal 1Ā° giugno ĆØ ripartita lāattivitĆ radiologica tradizionale.
2.Ā Ā Ā Ā Ā Susa: per quanto riguarda il personale, nel contesto generale, regionale e nazionale, che riguarda tutte le specialitĆ mediche, di carenza di risorse umane, i medici della radiologia di Rivoli prestano servizio anche a Susa, aumentando numericamente le risorse disponibili sul territorio e portando lāesperienza professionale maturata nellā ospedale cardine di riferimento per tutta lāarea nordovest di Torino. Lāammodernamento dellāattrezzatura ĆØ un punto previsto dal Pnrr e quindi si procederĆ allāadesione alla convenzione Consip per lāacquisizione delle apparecchiature: sia Susa che Avigliana sono oggetto di intervento.
3.Ā Ā Ā Ā Ā I posti Cavs di Avigliana non sono stati riattivati perchĆ© nella riorganizzazione dei servizi previsti dal Pnrr il polo sanitario di Giaveno sarĆ Ospedale di ComunitĆ , con letti di degenza, mentre Avigliana sarĆ casa di ComunitĆ e Centrale operativa, quindi Hub di riferimento per tutta bassa valle. Il Pnrr prevede forti investimenti non solo a Giaveno, ma in tutto il Distretto, ad Avigliana, Susa e Giaveno.
Tutto questo non significa che non ci siano ancora criticitĆ da risolvere, sono tutte ben presenti a questa direzione che sente molto forte la responsabilitĆ di organizzare i servizi sanitari nellāottica del potenziamento del territorio come previsto dal Piano di ripresa e resilienza, che non significa avere tutti i servizi in tutte le strutture esistenti, ma creare una rete integrata che assicuri lāofferta e soprattutto la sicurezza dei pazienti.
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