Piemonte: piano straordinario per abbattere le liste d’attesa delle visite sanitarie

Ospedale di Rivoli

TORINO – Piemonte: piano straordinario per abbattere le liste d’attesa delle visite sanitarie.

LA REGIONE PIEMONTE SULLE LISTE D’ATTESA

Il consulente strategico Pietro Presti: “Criticità decennale che per la prima volta si affronta con un metodo strutturato e su basi scientifiche. Quello delle liste d’attesa è uno dei più grandi e annosi problemi della sanità italiana che, anche in Piemonte, non è mai stato affrontato in modo organico ed efficace. Lo si sta facendo oggi per la prima volta, dopo il blocco pluriennale del turn-over dovuto al piano di rientro e, soprattutto, in un contesto pesantemente aggravato da tre anni di Covid”. Spiega il consulente strategico della Regione Piemonte Pietro Presti. In questo scenario, e nonostante le difficoltà comuni a tutta Italia, la Regione Piemonte è stata la prima a livello nazionale ad avviare un Piano straordinario, dotandosi di un metodo strutturato su basi scientifiche e maturato grazie all’esperienza virtuosa della propria campagna vaccinale.

UN MODELLO PER IL 2023

Il Piano, partito nella primavera del 2022 all’indomani della fine dell’emergenza, ma non della pandemia, in meno di un anno non può certamente aver risolto tutti i problemi, ma ha iniziato a produrre risultati importanti e oggettivamente apprezzabili che indicano che si è sulla strada giusta. Non a caso altre Regioni stanno guardando e approfondendo con interesse il modello adottato dal Piemonte che ha introdotto innovazioni e progetti sperimentali come, ad esempio, la presa in carico attiva da parte del Cup su alcune prestazioni. Tra gli obiettivi prefissati e dichiarati rispetto al Piano, uno dei risultati più importanti è aver riportato il numero delle prestazioni erogate ai livelli pre-covid e su 25 delle 42 monitorate dal ministero a livello nazionale in media i tempi di attesa si sono ridotti di 6 giorni rispetto al 2018.

Inoltre, sulla prevenzione oncologica sono stati recuperati tutti gli inviti verso la popolazione target degli screening, ritardati dall’impatto della pandemia. Sappiamo che il problema non è ancora risolto, ma parliamo appunto di una criticità decennale e questi risultati sono un primo passo avanti nella giusta direzione. Un impegno che sta proseguendo e lo dimostra il Piano 2023 con altri importanti obiettivi e innovazioni.

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