Piemonte: danni dei cinghiali nelle aree naturalistiche e in quelle agronomiche

cinghiali

PIEMONTE – Piemonte: danni dei cinghiali nelle aree naturalistiche e in quelle agronomiche.

IN PIEMONTE GRAVI DANNI PROVOCATI DAI CINGHIALI

I cinghiali che vivono in montagna escono di notte dai ripari diurni nelle zone di bosco fitto con ontani bassi, rododendri, felci, roveti, per scalzare la cotica erbosa infilando il grifo sotto le radici delle zolle per ribaltarle. Il grifo è la parte terminale del muso che è allungato e sul quale scaricano tutta la loro forza per fare leva dal basso verso l’alto. La punta del grifo è costituita da materia cornea durissima. Il muso del cinghiale funziona, quindi, come una vanga. L’odorato delle narici poste nel grifo è eccezionale: possono fiutare un lombrico anche a 25 cm sottoterra stando a un metro sopra l’erba.

La “rumata” è un tipico danneggiamento di questo periodo dell’anno ed è causato da branchi femmine con  i piccoli. Le femmine in allattamento o appena dopo l’allattamento hanno bisogno di un forte apporto proteico. Lo stesso vale per i piccoli che hanno terminato lo svezzamento. Le proteine ricercate dal cinghiale in montagna sono soprattutto di origine animale e derivano soprattutto da larve di coleottero, larve di ditteri, lombrichi, piccoli di talpa e arvicola delle nevi. I prati stabili di montagna sono quelli che ospitano le comunità di larve più numerose e quindi sono i più battuti dai cinghiali che ricercano anche i campi di patate o segale, gli orti, i bordi delle strade perché in questi punti la terra è smossa ed è più facile da scalzare oltre ad essere concimata e quindi ad attirare le larve e i lombrichi con la sua sostanza organica.

I DANNI

I danni di questo tipo diminuiscono in estate per tornare in autunno quando i cinghiali devono acquisire proteine e grassi per la riserva di grasso invernale. Ma da alcuni anni anche in autunno sono presenti nuove cucciolate con le esigenze già descritte sopra per piccoli e femmine in allattamento. Gli inverni miti senza neve favoriscono questo fenomeno della doppia cucciolata con una crescita esponenziale dei cinghiali ogni femmina porta a termine gravidanze con 5-6 porchetti. Dopo un anno di vita, la femmina è già fertile. L’estro di solito dura tre mesi da novembre a gennaio, ma ora può verificarsi tutto l’anno.

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