Oreste Re presenta il suo ultimo libro “Giaveno e le sue borgate. In appendice Coazze”

GIAVENO – Martedì 26 luglio, alle 21, sarà ospite nel parco comunale di Giaveno Oreste Re che presenterà il suo libro “Giaveno e le sue borgate. In appendice Coazze” (Susalibri editore). L’incontro è organizzato dalla Libreria Panassi. “Di lassù, nelle splendide e fatate sere di luna del mese di luglio, lo sguardo si posava su Giaveno e si allungava fino a corso Francia per terminare a Torino e la sua collina – tutta una luce unica – Bello, bellissimo, indimenticabile! E poi, il circondario di Giaveno, le sue Borgate. Sicuramente non immaginavate che le borgate di Giaveno sono più di… cento“.

ORESTE RE PRESENTA IL SUO ULTIMO LIBRO A GIAVENO

Giaveno ha origini molto antiche: alcuni studiosi di storia locale farebbero risalire il primo insediamento all’epoca romana. A partire dal XV secolo si sviluppò a Giaveno un’attività siderurgica a partire dal minerale di ferro estratto sopra Forno di Coazze, attività che proseguì fino a tutto l’Ottocento, fin quando non poté reggere il confronto con la siderurgia moderna. Nello stesso periodo iniziò anche un’attività di filatura e tessitura della canapa, dapprima a livello domestico, che successivamente è evoluta in un’estesa attività industriale, riguardante anche il cotone e la juta. Sempre nel settore tessile, si deve anche ricordare la manifattura della seta, che iniziò verso la metà del XVII secolo, con ben nove impianti alla fine del Settecento e poi un rapido declino all’inizio dell’Ottocento.

LA STORIA DI GIAVENO

Nel 1898 nel comune di Giaveno l’industriale svizzero Adolfo Kind utilizzò gli sci per la prima volta sulle montagne italiane. Partito dalla frazione Prà Fieul salì fino al Monte Cugno dell’Alpet poco ad est della Punta dell’Aquila. Nel Novecento Giaveno vide un significativo sviluppo industriale, sia nel settore tessile che in quello della carta: diverse cartiere (la più antica delle quali risale agli anni ’30 del XIX secolo) si svilupparono dando lavoro a molti operai. Tuttavia dopo la guerra nel giro di pochi decenni le aziende tessili chiusero ed alla fine del secolo anche la maggior parte delle cartiere cessò la produzione: l’ultima chiuse nel 2014.

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