Oggi inizia l’autunno, la stagione dei colori e dei sapori

Autunno

Oggi inizia l’autunno, la stagione dei colori e dei sapori. Mercoledì 22 settembre alle ore 21,20 il nostro emisfero entra ufficialmente in autunno. Le giornate avevano iniziato ad accorciarsi dal 21 giugno, data del solstizio d’estate. Oggi la notte dura 12 ore, esattamente come il giorno e da domani il buio, seppur lentamente, avanzerà sempre di più. Questo fino al 21 dicembre, il giorno più corto dell’anno. Ma la stagione che arriva non è affatto triste.

CHE COSA SONO GLI EQUINOZI

Negli equinozi la durata del giorno è uguale a quella della notte in tutto il mondo. I raggi solari incidono infatti perpendicolarmente all’asse terrestre. L’equinozio non è però un giorno, ma un istante preciso, quel momento della rivoluzione terrestre intorno al sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore. In questi due momenti dell’anno è possibile effettuare un esperimento. Osservate l’ombra di un chiodo infisso su un muro esposto al sole. Il vertice dell’ombra, durante ogni giorno dell’anno, disegna una curva che, agli equinozi, diventa una retta. Le stagioni metereologiche iniziano invece il primo giorno del relativo mese. Quindi l’autunno meteorologico è cominciato il primo settembre e terminerà il 30 novembre.

È TEMPO DI VENDEMMIA

Da sempre con l’equinozio d’autunno si celebra la stagione in cui la natura si prepara al letargo e all’arrivo del freddo. Il verde dell’estate viene via via sostituito dal rosso, dal giallo e dall’arancione. Il caldo lascia il posto ad un dolce tepore sempre meno intenso e nel primo mattino i prati iniziano a tingersi di bianco a causa della brina. La prima nebbia avvolge il paesaggio e nelle strade dei paesi vinicoli aleggia un inebriante profumo di mosto proveniente dalle cantine. Lungo la Strada Reale dei Vini Torinesi è tempo di vendemmiare storici vitigni, come l’avanà, il baratuciat, la freisa e la bonarda. Fumo da legna arsa nei camini s’espande nell’aria. Sono numerose le tradizioni e i riti che accompagnano questo misterioso momento dell’anno.

LE ANTICHE TRADIZIONI

In Grecia si festeggiava Demetra, Dea del grano e si celebravano i Grandi Misteri Eleusini, che rievocavano il rapimento di Persefone, figlia della Dea Demetra, la romana Proserpina. Essa secondo una leggenda ogni autunno veniva condotta negli inferi dal Dio Ade per farla sua sposa. Dopo le gioie amorose della primavera e dell’estate era costretta a declinare nel buio della terra per poi tornare alla luce in primavera, facendo rifiorire ogni pianta al suo passaggio. Nella mitologia celtica, l’equinozio d’autunno era indicato col nome di Mabon, il giovane Dio della vegetazione e dei raccolti. Figlio di Modron, la Dea Madre, venne rapito tre notti dopo la sua nascita ed imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato da Culhwch, cugino di Re Artù. Mabon era il tempo della semina e della raccolta degli ultimi frutti. In questo periodo i celti coglievano anche le radici di tarassaco e angelica per le tisane invernali. Mabon fu identificato dai Romani con Apollo Maponus e l’equinozio d’autunno era il giorno in cui nacque l’Imperatore Augusto nel 63 a. C.. Esso fece costruire la più grande meridiana di Roma ed il giorno dell’equinozio l’ombra dell’obelisco si allungava verso l’altare, creando simbolicamente un’unione tra l’imperatore, il sole e l’emblema della pace romana. Per la tradizione cristiana il simbolo dell’equinozio è invece San Michele Arcangelo che separa l’estate dall’autunno e il bene dal male, purificando la natura ed eliminando le scorie negative accumulatesi nel tempo.

NEL MONDO

Nel sito archeologico del Machu Picchu in Perù è presente una pietra particolare la cui parte superiore assomiglia a un palo inclinato, che proietta l’ombra del sole. Durante l’equinozio l’inclinazione della pietra combacia perfettamente con quella dei raggi del sole e così non viene proiettata nessuna ombra. Secondo la tradizione Inca in quel momento il Dio Sole è per un attimo come “legato” alla roccia.
Nei Paesi dell’Asia Orientale viene celebrata la Festa della Luna, una tradizione che vanta ben 3 mila anni. Sui tetti delle case, le finestre e le terrazze vengono accese lanterne. Alcune vengono lasciate volare e sospinte dal vento, illuminano il cielo. Per le strade si respira il profumo dell’incenso bruciato in onore della Dea Selene e si mangiano i mooncake. Questi dolci sono tortine tonde o quadrate fatte di pasta di semi di loto oppure di fagioli rossi. Vengono accompagnati da una tazza di tè. Sulla loro superficie sono incisi degli ideogrammi che augurano armonia e longevità.
Nei Paesi Anglosassoni vengono organizzati diversi festival che vedono protagoniste le bambole di granoturco, realizzate con le spighe del grano. Nel Galles viene bruciato un uomo di paglia, simbolo del Dio del raccolto e della vegetazione.

IN ITALIA

Quest’anno la luna piena di settembre cadrà il giorno 21. Quando essa cade vicino all’equinozio, il fenomeno è indicato come “la luna del raccolto”. Si dice che l’astro sia talmente luminoso da permettere ai contadini di lavorare fino a tardi nei campi. Ogni anno in tutta Italia, in prossimità dell’equinozio vengono organizzate le feste del pane e dei prodotti ottenuti grazie ai raccolti estivi, come le paste di meliga. In molte città, come Carema ed Alba, vengono organizzate le “Feste del vino”. Queste sagre sono un modo per ringraziare la terra per i frutti che essa ci ha dato e di mettere in risalto una figura centrale nella nostra società: quella del contadino. E’ proprio grazie ai contadini se ogni giorno abbiamo il cibo da mettere sulle nostre tavole.

L’AUTUNNO: UNA STAGIONE DI SAPORI E COLORI

La stagione che inizia oggi non è affatto triste. L’autunno dipinge d’oro i boschi e le colline; gli aceri e i ciliegi selvatici s’infiammano di rosso dardeggiante, mentre le vigne sfoggiano calde tonalità rosso aranciate. Nei boschi è tempo di raccolta di funghi e di castagne. In prossimità dei boschi si può udire il bramito dei cervi reali, mentre il cielo è attraversato dagli stormi di gru cenerine che migrano verso l’Africa. I giardini sono colorati dalle fioriture di crisantemi, dalie, astri e ciclamini. L’autunno è il momento di cogliere mele, pere, cachi e melograni. In ogni paese si tengono sagre e feste dove è possibile udire la musica delle fanfare ed il canto delle corali, mentre l’atmosfera è resa calorosa dall’odore e dagli scoppiettii delle caldarroste.

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