Oggi 17 febbraio i valdesi festeggiano la loro libertà. Il 17 febbraio è una data molto importante per i valdesi. Questa popolazione ricorda infatti l’ottenimento dei diritti civili e politici, avvenuto con la firma delle Lettere Patenti da parte di Re Carlo Alberto. Lo stesso sovrano il 4 marzo 1848 promulgò lo Statuto Albertino, carta che fu la costituzione d’Italia dal 1861 al 1948. Mentre il 29 marzo, sul campo di battaglia di Voghera, firmò un decreto che concedeva tutti i diritti civili agli ebrei.
CHI SONO I VALDESI
La Chiesa valdese è stata fondata nel XII secolo da Valdo di Lione. Un mercante francese che abbandonò i suoi beni per predicare il Vangelo tra i poveri. Rifiutatosi di astenersi dal predicare e spiegare le Scritture, venne espulso dalla diocesi di Lione insieme ai suoi seguaci. Nel 1532 i valdesi aderirono alla Riforma protestante. Durante le sanguinose persecuzioni, dal XVI secolo, trovarono rifugio nelle “Valli Valdesi”. In queste tre valli, situate in Provincia di Torino, questo culto è ancora oggi molto diffuso. Esse sono la Val Pellice, la Val Chisone e la Valle Germanasca. Il centro più importante per i fedeli è Torre Pellice. In Italia i valdesi sono circa 30mila. Delle 41 chiese presenti in Piemonte, 18 sono proprio nelle “Valli Valdesi”.
LE LIBERTA’ CONCESSE DA CARLO ALBERTO NEL 1848
Con la firma delle Lettere Patenti, il re concesse ai valdesi residenti nel Regno di Sardegna tutti i diritti civili e politici al pari dei sudditi cattolici. Questi fedeli poterono così frequentare le scuole e le università. Finì così una secolare discriminazione. Il 27 febbraio 1848 venne celebrata per la prima volta la “Festa dello Statuto Albertino” costituzione annunciata l’8 febbraio, ma proclamata il 4 marzo seguente. Per l’occasione 500 persone scesero dalle loro valli per recarsi nella capitale Torino. Qui presenziarono ad una funzione presso la cappella dell’ambasciata di Prussia ed al grande corteo. La manifestazione fu guidata proprio dai valdesi e molti giovani sventolarono bandiere con scritto: “a Carlo Alberto i valdesi riconoscenti”. Il 29 marzo gli ebrei ottennero i diritti civili e nel giugno seguente quelli politici. L’11 aprile per festeggiare fecero molte donazioni ai poveri di Torino, all’ospedale dei valdesi e all’Ospedale Cottolengo.
LE CELEBRAZIONI
Ogni anno, la veglia del 17 febbraio nelle “Valli Valdesi” vengono accesi i falò. Essi simboleggiano la libertà conquistata. I fedeli si ritrovano presso i templi, da cui partono le fiaccolate verso i luoghi dove ardono i falò. La giornata di festa viene celebrata con servizi religiosi, cortei in costume, concerti ed incontri. Nelle cucine è protagonista la tradizionale “supa barbetta”. La pietanza prende il nome dai “barba”, ministri e predicatori valdesi e da “barbet”, che in dialetto piemontese indica i valdesi. In un recipiente di terracotta vengono disposte foglie di verza, grissini e toma. Il tutto è spolverato con cannella, chiodi di garofano e noce moscata e condito con qualche fiocco di burro. La si bagna con brodo di gallina e maiale e la si porta a cottura senza mai girarla, perché i grissini devono conservare la loro integrità. La cottura, sulla brace del camino, deve essere lenta.
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Testo di Andrea Carnino. Iscriviti alla nostra pagina Facebook L’Agenda News: clicca “Mi Piace” e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti più nemmeno una notizia!