GIAVENO – Nel Consiglio Comunale è stato presentata dai consiglieri di minoranza la richiesta di discutere di una problematica sociale relativa ad una famiglia di Giaveno. Un caso singolo che con il consenso dell’interessato si voleva portare all’attenzione di tutti. Ciò non è stato voluto per una volontà di rispetto e riservatezza, così ha spiegato il presidente Calvo. A margine della riunione l’uomo ha parlato con i giornali per spiegare il suo caso. “Ho bisogno di aiuto perchè a causa di un importante invalidità non trovo lavoro. Anche mia madre non sta bene e abbiamo uno sfratto esecutivo. Ci siamo rivolti al sindaco ma abbiamo voluto portare comunque il nostro caso qui in Consiglio Comunale”. L’uomo ha spiegato il suo imbarazzo nel chiedere aiuto e la sua disperazione raccolta dall’ex consigliere comunale Alessandro Cappuccio.
IL SINDACO
A questo riguardo il sindaco Carlo Giacone commenta. “Mi dispiace di aver visto il signore in Consiglio Comunale dopo il positivo incontro avuto in comune alcuni giorni. C’è stato un impegno da parte dell’amministrazione e del servizio sociale per cercare di risolvere il problema abitativo della famiglia. Mi dispiace anche che i soliti gruppi di minoranza non perdano il vizio di strumentalizzare temi sensibili come quelli sociali. Dei singoli casi, soprattutto per motivi di privacy e di dati sensibili e delicati, non dovrebbero mai essere discussi in un consiglio aperto. Con lo streaming pubblico. La situazione in questione è seguita dai servizi sociali e dall’amministrazione fin dal 1996. Questo Comune investe quasi 1 milione e mezzo di euro all’anno per il servizio sociale. Soldi che ogni anno vengono spesi per risolvere problematiche sociali riferite a minori. Poi anziani, disabili, famiglie. Tutto ciò nel rispetto delle leggi e dei regolamenti”.
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