L'arte del pittore Angelo Rescalli al Museo Diocesano di Susa

SUSA – E’ stata presentata oggi presso il Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo la prima edizione della Giornata Nazionale del Paesaggio, che si terrà il 14 marzo con oltre 120 iniziative in tutta Italia e la cerimonia per la consegna del Premio Paesaggio Italiano nel Salone Spadolini del Collegio Romano. Anche il Museo Diocesano di Susa dedicherà uno spazio all’inizitiva.

L’evento

L’evento, voluto per promuovere la cultura del paesaggio e sensibilizzare i cittadini riguardo i temi e i valori della salvaguardia dei territori, è stato illustrato dal Ministro Dario Franceschini insieme al Sottosegretario di Stato Ilaria Borletti Buitoni, al Segretario Generale del Ministero Antonia Pasqua Recchia, al Direttore Generale di Pompei Massimo Osanna, al Direttore del Museo archeologico Nazionale di Taranto, Eva degli Innocenti e a Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio Tre che è Media Partner dell’iniziativariguarderà anche il Museo Diocesano di Susa.

La giornata

Nel corso della Giornata nazionale del Paesaggio le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio apriranno le porte ai cittadini con iniziative di sensibilizzazione e di riflessione sul tema, mentre i Musei del MiBACT, e quelli territoriali come il Museo Diocesano di Susa, proporranno ai visitatori incontri e approfondimenti incentrati su opere delle collezioni che raffigurano paesaggi.

Chi era Angelo Rescalli

Angelo Primo Stanislao Rescalli nacque ad Azzanello nel 1884. Entrato nel Seminario Vescovile di Cremona nel 1897, venne ordinato presbitero nel 1909 ed inviato come vicario a Vescovato e poi ad Olmeneta. In quegli anni nacque la passione di Rescalli per la pittura; nel 1915, all’entrata in guerra dell’Italia, venne chiamato alle armi e mandato a San Remo, dove divenne vice-cappellano nel 1916 e cappellano nel 1917. Nonostante la fine delle ostilità e le richieste di rientro da parte della Diocesi di Cremona, Rescalli rimase in Liguria dove la sua carriera pittorica diventava sempre più promettente: entrò infatti sotto la protezione di due nobildonne del luogo, la baronessa Matilde Van Eys, che gli donò una casa sul mare da adibire a studio pittorico, e la contessa Modesta Dell’Oro Hermil, che gli garantiva ospitalità nella sua casa di Susa, in Piemonte, presso la quale fece costruire una pagoda anch’essa come studio di pittura. Da quel momento i continui viaggi in Italia, in Francia e nei Paesi Bassi gli permisero di costruirsi una solidissima committenza e conoscenze altolocate: tra queste, il Generale Luigi Cadorna e soprattutto il Principe Umberto II, con il quale fu per anni in un rapporto di viva cordialità. Alcuni suoi dipinti furono infatti acquistati per le collezioni sabaude, pur non essendo ancora stati rintracciati, e il Principe fu per anni presenza frequente alle inaugurazioni delle mostre personali del sacerdote. Nel 1940, sull’onda del successo, si trasferì a Roma. Il precipitare della situazione politica lo portò a rifugiarsi a Susa, dove ebbe un ruolo nella locale Resistenza. Alla fine della guerra, tentò il ritorno a Roma, ma scoprì con amarezza che i beni presenti nel suo alloggio erano stati trafugati, e non riuscì nemmeno a risprendere possesso dell’immobile. La vicenda gli causò grande amarezza: seguì il definitivo ritorno a Susa, il ritiro dalla vita pubblica e l’inizio del declino umano e professionale. Ciononostante fu nominato membro onorario dell’Instituto de cultura americana de Tolosa (La Plata) in Argentina (1943) e Accademico Pontificio da Papa Pio XII . La malattia lo accompagnò nei suoi ultimi anni di vita. Morì a Susa nel 1956 e venne sepolto nella tomba della famiglia materna a San Bassano.

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