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domenica, 6 Ottobre 2024

Montagna di Condove: tra la Comba e l’Arronco la Calcina nella natura con una storia da scoprire

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CONDOVE ā€“ La montagna di Condove offre a poche curve di mulattiera l’occasione di un escursione magnifica tra abeti rossi, pini cembri e betulle e la scoperta di un angolo nascosto che racchiude in se storia, amore per il territorio e ottimi prodotti della terra. Ecco la Calcina che si raggiunge percorrendo il sentiero CAI numero 596. La segnaletica ĆØ stata rifatta da pochissimo con gran cura e facilita molto chi non avvezzo alla frequentazione di questa parte di montagna “bassa”. Muri in pietra e cappelle votive accompagnano fino a quota 648 dove un pugno di case ĆØ sistemato su una splendida balconata esposta a sud verso Torino. La Calcina prende il suo nome, con tutta probabilitĆ , da un sito di estrazione e lavorazione della calce. Potrebbe esserne testimonianza una grossa ruota in pietra utilizzata per la frantumazione e un edificio, ormai diroccato, verso il quale passava un canale d’acqua.

COME SI OTTENEVA E LAVORAVA LA CALCE?

Su Condove sono di certo segnalati alcuni siti dedicati alla calce. Veniva prodotta sul posto da rocce calcaree. Sono ancora ben conservati i due forni di Alpe Grisolo , ed un altro sopra l’abitato di Reno Superiore; altri due forni dello stesso tipo si trovano dopo Maffiotto sul sentiero che conduce ai Bigiardi frazione del Comune di Bruzolo. La prima operazione era ovviamente lā€™approvvigionamento della materia prima, che poteva avvenire in apposite cave di ā€œsassi da calceā€. Successivamente si passava allaĀ calcinazione della roccia, che avveniva in apposite fornaci. Le rocce da calcinare, frantumate in pezzi della grossezza di un pugno, venivano introdotte dallā€™alto secondo precisi criteri per sfruttare razionalmente lo spazio. A calcinazione ottenuta il forno si raffreddava lentamente ed era successivamente svuotato. Una volta pronto il grassello richiede unā€™adeguataĀ stagionaturaĀ da un minimo di 12 a un massimo di 48 mesi.

LA CALCINA OGGI

La Calcina oggi vede ChiaraĀ eĀ Simone, che insieme ai loro due figli Arianna e Teo, gestire e curare il sito sotto l’insegna di Azienda Agricola. I prodotti sono unici e tutti da provare. Nella piccola borgata vengono coltivate camomilla, melissa, malva, menta piperita, echinacea ed escolzia, che vengono poi essiccate per produrre tisaneĀ dagli autentici profumi alpini. Chiara e Simone piantano poi timo, santoreggia, rosmarino, salvia e origano, con cui creanoĀ sali aromatici e condimentiĀ per lā€™uso in cucina; portano a distillare laĀ menta piperita, da cui ottengono il prezioso olio con cui creano lo sciroppo. Ogni lavorazione delle erbe ĆØ fatta a mano, con lā€™aiuto di un telaio retato di acciaio, e sempre a manoĀ  si realizzano le miscele specifiche per ogni tisana e si riempiono le bustine, anchā€™esse 100% biodegradabiliĀ e compostabili, in carta con filo di cotone.

Condove, la Calcina

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