TORINO – L’Uncem chiede incentivi per i medici di base che aprono studi nei comuni montani. I medici di base e i pediatri hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo importantissimo in questa emergenza sanitaria. Sono indispensabili e preziosi. Ecco perchĆ© Uncem, l’Unione Nazionale Comuni ComunitĆ Enti Montani, torna a chiedere alle Regioni di individuare incentivi. Nuovi strumenti anche economici per spingere medici di famiglia e pediatri a restare con i loro studi nei piccoli Comuni e nelle aree montane. Ć decisivo e questi incentivi economici dovranno essere individuati nei contratti integrativi regionali. Uno sforzo che fa bene in particolare alle fasce di popolazione piĆ¹ deboli, bambini e anziani.
PER LE AREE MONTANE VANNO INDIVIDUATE DELLE DIFFERENZE
In merito all’attivitĆ dei medici di base l’Uncem evidenzia che anche sul numero massimo di pazienti in carico, per le aree montane vanno individuate delle differenze. Chi opera nelle aree montane, deve avere meno assistiti viste le complessitĆ territoriali che rendono diversi i tempi di intervento e copertura della rete. Proprio su istanza di alcune Regioni e dellāUncem, ĆØ stato inserito nella legge 60-2019 (la conversione del DL Calabria, pubblicata in Gazzetta il 2 luglio 2019) il comma 6 dellāarticolo 12, che alla lettera b scrive. Ć possibile āprevedere modalitĆ e forme dāincentivo per i medici inseriti nelle graduatorie. AffinchĆ© sia garantito il servizio nelle zone carenti di personale medico. NonchĆ© specifiche misure alternative volte a compensare lāeventuale rinuncia agli incarichi assegnatiā. āUncem chiede a Governo e Regioni di dare seguito a questo comma per evitare la situazione peggiori e renda ancor piĆ¹ precari i servizi nelle aree montaneā. Afferma il Presidente Marco Bussone. L’Uncem ha scritto al Ministro Speranza e conferma la disponibilitĆ a essere coinvolta nei tavoli organizzativi regionali e nazionali con i medici e i loro Sindacati.
UN NUOVO MODELLO DI CURA
Sei sono gli assi di un nuovo āmodello di curaā nei territori montani che l’Uncem propone al Ministero della Salute e alle Regioni:
- Medici di base e pediatri āincentivatiā a mantenere gli studi nei Comuni delle zone piĆ¹ alte e complesse di Alpi e Appennini, con numeri massimi di pazienti piĆ¹ bassi.
- āCase della saluteā da aprire in ogni valle alpina e appenninica. Per potenziare i servizi con medici e infermieri presenti in luoghi di riferimento per le comunitĆ .
- Potenziamento, nelle valli alpine e appenniniche, dei presidi di 118, sia con ambulanze medicalizzate (Tango), sia con un crescente numero di piazzole. Una per Comune, almeno, per lāatterraggio anche notturno dellāelisoccorso.
- Potenziamento della rete delle āFarmacie dei serviziā ovvero āFarmacia di comunitĆ ā (definite con lāemanazione del D.lgs. 153 del 2009). Con nuovi servizi per tutti i cittadini, compresi esami diagnostici, prenotazioni di visite, prevenzione, prelievo di sangue, in accordo con i medici di base. In questa direzione si muove lāaccordo importantissimo Sunifar Federfarma (Farmacie rurali) e Uncem.
- Aumento e presenza di ogni ComunitĆ montana/Unione montana di āInfermieri di comunitĆ ā. In accordo con le Asl e gli Enti territoriali, nel creare cosƬ le condizioni migliori per garantire la qualitĆ della vita e la salute degli anziani che abitano in zone montane e rurali. Consentendo loro di vivere a casa propria il piĆ¹ a lungo possibile e con il supporto di un professionista qualificato.
- Sperimentare nuove soluzioni per la telemedicina e la teleassistenza, grazie al Piano banda ultralarga che avvia e conclude in cantieri. CosƬ da garantire nuovi servizi per chi ĆØ assistito in casa, a distanza, anche grazie a sistemi iot e assistenti vocali come Alexa e Siri.
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