Collegno, la Clinica della Memoria apre come struttura di post degenza per i pazienti colpiti dal Coronavirus

Clinica della Memoria Collegno

COLLEGNO – La Clinica della Memoria di Collegno apre come struttura di degenza per i pazienti colpiti dal Coronavirus. Pazienti che sono stati dimessi dagli ospedali e in via di guarigione. L’Asl To3 ieri ha informato che sono previsti 20 posti letto dedicati a questa finalità: i primi verranno attivati entro la fine della settimana. Grazie al nucleo speciale di militari della caserma Ceccaroni di Rivoli, guidati dal colonnello Giulio Arseni, che ha effettuato la sanitizzazione della struttura, rendendola così idonea per le attività sanitarie. L’attivazione di un nucleo di posti letto riservati a pazienti Covid-19 non ancora guariti, ma che hanno superato la fase acuta della malattia, contribuirà a ridurre la pressione sugli ospedali. Oltre che a segnare una tappa importante dello spostamento dell’attività sanitaria dall’area ospedaliera a quella territoriale.

UN SOSTEGNO RECIPROCO FRA TUTTE LE ASSOCIAZIONI

In merito alla riapertura della Clinica della Memoria di Collegno ieri ha commentato il direttore generale dell’Asl To3, Flavio Boraso. “Mai come in questo momento sono fondamentali l’integrazione e il sostegno reciproco fra tutte le istituzioni e le forze che hanno la possibilità di fornire il proprio contributo. Come è avvenuto questa mattina con i militari della caserma Ceccaroni. L’attivazione di questa struttura oltretutto coincide, almeno per il primo nucleo di posti letto, con un’apertura che era attesa da molto tempo. Quella della Clinica della memoria: sarà di grande importanza nella gestione dei pazienti Covid-19 che sono in via guarigione e nel rafforzamento complessivo del sistema di cure”.

LA CLINICA DELLA MEMORIA

Il progetto della Clinica della Memoria prosegue da molti anni, ma in pratica la struttura non è mai entrata in funzione. Costruita su terreni donati dalla famiglia Agnelli, non è mai stata affidata a un ente gestore. Nel 2016 c’era stata un’inaugurazione dei locali, a cui poi però non è seguita l’apertura. Molte le cause: interruzione dei finanziamenti, sospensione dei lavori, cambi negli appalti. Ora l’emergenza Coronavirus ha riportato alla ribalta la struttura ideata per la cura delle malattie degenerative.

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