Neppure Chiamparino convince la Savio, al via i licenziamenti

TORINO – Oggi, mercoledì 12 luglio, il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha incontrato la proprietà della Savio, che a conclusione della procedura con il mancato accordo potrà effettuare nei prossimi giorni fino a un massimo di 82 licenziamenti. Al termine dell’incontro, il presidente della Regione ha anche ricevuto una delegazione di lavoratori. La Regione ha confermato che l’azienda è rimasta ferma nella necessità di effettuare i licenziamenti, altrimenti le banche non non avrebbero finanziato le attività. La Regione si è poi detta disponibile a monitorare la situazione. I lavoratori hanno contestato le dichiarazioni dell’azienda, che fin dall’inizio della trattativa è stata sorda a qualsiasi tipo di richiesta, nonostante la possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali. Insomma neppure dalla Regione c’è stato uno spiraglio di speranza.

Il sindacato

Marinella Baltera, responsabile della Savio per la Fiom-Cgil torinese, dichiara: «Il quadro che emerge è che la Savio ha fatto da cassaforte per tutte le attività estere e di altre aziende, vedi Thesan, ed oggi è esposta in termini finanziari: per questo, per risanare i bilanci, deve sacrificare fino a un massimo di 82 lavoratori. Una situazione indegna di chi si richiama a valori morali in contrasto alle azioni intraprese: alla fine sono i poteri finanziari a decidere la sorte dei lavoratori. La vicenda si conclude in maniera drammatica, le nostre strutture sono a disposizione dei lavoratori che vorranno impugnare il licenziamento”Edi Lazzi, responsabile della Fiom-Cgil di Collegno, dichiara: “Temiamo che questa tornata di licenziamenti non sia la conclusione di una vicenda che assieme ai lavoratori continueremo a monitorare anche in futuro“.

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