Lettera su Giaveno: “Bisogna fare attenzione e investire sul territorio montano”

Lettera del 10 gennaio.

Esistono sicuramente altre prioritĆ . Per caritĆ . Peccato che il ā€œbenaltrismoā€ sia piuttosto distante da qualsiasi soluzione a qualsivoglia problema, avendo, dalla sua, lā€™unico scopo di spostare lā€™attenzione su qualcosā€™altro, lasciando disattese le aspettative sulle prioritĆ  e sul marginale. Ammesso che la tutela dellā€™ambiente e della cultura montana rappresenti una prioritĆ  secondaria per una valle che conta oltre trentamila abitanti.

Le dismesse ā€œComunitĆ  montaneā€ un poā€™ come il mistero delle Provincie, hanno abbandonato la primaria funzione di controllo e salvaguardia del territorio, per assumere un indirizzo piĆ¹ prettamente politico il cui scopo, probabilmente, sfugge. Oggi abbiamo lā€™ā€œUnione dei Comuni montani della Val Sangoneā€ che abbraccia un territorio vasto e ricco di cultura, sempre piĆ¹ abbandonato a sĆ© stesso e sempre meno valorizzato.

La montagna ed i suoi abitanti hanno da sempre rappresentato la ricchezza della valle, costellata di muretti a secco, sentieri, borgate, castagneti, zone di riproduzione della fauna selvatica, terreni adibiti al taglio degli alberi, senza contare le risorse fungine di cui Giaveno ĆØ capitale. Eppure tutto quanto sembra essere affidato al volontariato e ai pochi superstiti che ancora abitano le borgate: dalla pulizia del sottobosco alla manutenzione dei sentieri.

Superstiti di un oblio colpevole di non aver saputo incentivare il ripopolamento delle borgate e la salvaguardia dellā€™architettura montana. Una ComunitĆ  che dimentica la storia ĆØ destinata ad estinguersi velocemente. Dā€™altronde abbiamo assistito alla ricopertura di un parcheggio dove erano emersi resti di una strada medioevale: figuriamoci se si vuole porre attenzione alla facciata di una chiesa pericolante in alta valle o alla manutenzione di un borgo costruito interamente con muri a secco.Ā Non parliamo di restauro, sicuramentedispendioso, ma di semplice manutenzione.

Certo meglio sarebbe ripopolare i borghi, riattivando e la microeconomia, lasciando agli abitanti lā€™incombenza di salvaguardare il prorio territorio, ma, in mancanza dā€™altro, sarebbe piĆ¹ urgente tentare di conservare quelle tracce di cultura montana che ci appartengono e che, poco a poco, saranno destinate a scomparire sotto i colpi dellā€™incuria e dellā€™ignoranza.

RESTA AGGIORNATO SU TUTTE LE NOSTRE NOTIZIE! COME?

Iscriviti alla nostra pagina FacebookĀ Lā€™Agenda News: clicca ā€œMi Piaceā€ e gestisci impostazioni e notifiche in modo da non perderti piĆ¹ nemmeno unaĀ notizia! Segui e metti mi piace al canale YouTubeĀ Lā€™Agenda News.