RIVALTA DI TORINO – Ai microfoni de L’Agenda e Susa Onda Radio Michele Colaci vicepresidente di Confapi Sanità.
Con lui, proprietario di importanti strutture RSA, si fa il punto dopo tutte questi mesi di emergenza. Il primo aspetto sono gli ospiti, a loro sono andate le maggiori attenzioni del primo, e nell’attuale, periodo Covid. Poi gli operatori sanitari e il rapporto con le famiglie. “Abbiamo sempre privilegiato la comunicazione tra ospiti e famiglie è il più importante segnale di normalità. Ai già rigidissimi protocolli che ci imponiamo abbiamo aggiunto tutte una serie di attività di maggior tutela”. Spiega Colaci. “Nel nostro ambiente siamo pronti e strutturati per i protocolli sanitari, anche nelle emergenze come queste”. L’ultima idea è una cabina protetta per far incontrare ospiti e parenti. “Scherzosamente qualcuno l’ha chiamata la cabina di Lascia o Raddoppia, ha permesso una certa vicinanza, molto protetta“.
LE STRUTTURE
Poi Michele Colaci, componente del consiglio direttivo di API Sanità Torino, stigmatizza una situazione che aggrava le condizioni di lavoro delle strutture private socio-assistenziali relativamente alle assicurazioni. “La legge ribadisce l’obbligo dell’assicurazione per la responsabilità civile professionale medica per tutte le strutture pubbliche e private e il personale medico. Siamo però arrivati ad una situazione paradossale. Lo Stato rende obbligatoria l’assicurazione per le nostre strutture, mentre le compagnie possono rifiutarsi di assumere il rischio, proprio come sta capitando in questi giorni“.
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