CONDOVE- “Non ricordavamo piĆ¹ chi eravamo prima” questa frase recitata da una studentessa ĆØ l’essenza dello spettacolo “Brandelli della nostra anima”.Ā Ā Nel salone Frassati alla presenza del dirigente scolastico Cristina Cerruti, di monsignor Claudio Iovine i ragazzi della classe terza A del Re ha messo in scena un dramma in occasione della Giornata della Memoria. Un lungo lavoro di ricerca espresso in recitazione ha racchiuso i sentimenti dei ragazzi che, dopo il viaggio ai campi di concentramento, si sono interrogati sul grande crimine messo in atto dai tedeschi. Ottimi i tempi scenici, la prosa, gli effetti visivi e scenograficiĀ in un insieme coinvolgente.
Mentre la recitazione aveva finito la sua parte ĆØ entrata in scena la realtĆ con le parole di Ottavio Allasio deportato dalla sua Bussoleno a 14 anni verso un campo di prigionia. Ha chiuso la serata l’assessore alla cultura Chiara Bonavero, presente in sala anche Andrea Tabone, che ha ringraziato i professori e i ragazzi per il grande lavoro proposto e ha donato ad Allasio una pergamena di riconoscenza donata dai comuni di Condove, Caprie, Chiusa San Michele e dall’ANPI di Condove-Caprie.
Il termine Olocausto indica, a partire dalla seconda metĆ del XX secolo, il genocidio di cui furono responsabili le autoritĆ della Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d’Europa e, per estensione, lo sterminio di tutte le categorie di persone dai nazisti ritenute “indesiderabili” o “inferiori” per motivi politici o razziali. Oltre agli ebrei, furono vittime dell’Olocausto le popolazioni slave delle regioni occupate nell’Europa orientale e nei Balcani, e quindi prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali o fisici.
Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell’Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le etĆ (senza riguardo per anziani e bambini), tra cui 5-6 milioni di ebrei. La parola “Olocausto” deriva dal greco į½holĆ²kaustos, “bruciato interamente”, a sua volta composta da į½ Ī»ĪæĻ (hĆ²los, “tutto intero”) e ĪŗĪ±ĪÆĻ (kĆ iÅ, “brucio”) ed era inizialmente utilizzata ad indicare la piĆ¹ retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo[6]. L’Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, ĆØ identificato piĆ¹ correttamente con il termine Shoah che ha trovato ragioni storico-politiche nel diffuso antisemitismo secolare.
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